SIENA. Chi non ha mai sognato di essere invisibile almeno una volta nella vita? E chi non ha mai sognato di essere come l’eroe dei fumetti? Chi non si è mai chiesto chi siamo, dove stiamo andando e di chi possiamo fidarci? Domande che si è posto Gabriele Salvatores per girare il suo ultimo Film: Il ragazzo invisibile, al Cinema Pendola di Siena da giovedí 18 dicembre. Con Ludovico Girardello, Valera Golino, Fabrizio Bentivoglio, Christo Jivkov, Noa Zatta.
La storia è quella di Michele, ragazzo che dopo la morte del padre poliziotto vive con la madre poliziotta anch’essa. Innamorato di Stella, non è ricambiato ed a scuola é tiranneggiato da due compagni più intraprendenti di lui: Ivan e Brando, ma questo fin quando il ragazzo scopre di avere un potere che gli altri non hanno, quello di diventare invisibile, cosa che trasformerà la sua vita è quella delle persone che gli vivono accanto.
Il coraggio di Salvatores che si cimenta in un film di genere nel genere, è premiato dalla capacità con la quale riesce a sondare l’animo degli adolescenti e come un batiscafo coglierne gli aspetti più salienti ed i sogni più reconditi in una sovrapposizione di livelli che vedono uniti o paralleli i temi di talento e potere che si alternano in maniera intelligente lasciando anche a noi il compito di rispondere a domande disseminate lungo tutto lo svolgimento del film.
Il ragazzo invisibile lavora soprattutto sulla costruzione dei personaggi e sulla semina dei grandi quesiti esistenziali di cui sopra, sempre enunciati a misura di adolescente. La sceneggiatura, del trio Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, attinge a molti capisaldi del cinema di genere senza diventare imitativa, e le innumerevoli citazioni, spesso d’autore – da Gremlins a Ferro 3, da Lasciami entrare ad Hanna (complice anche la somiglianza di Noa Zatta, la giovane attrice che interpreta Stella, con Saoirse Ronan), da Salt a Il sesto senso, da Spider Man a X-Men, da L’alieno a Grosso guaio a Chinatown. Anche l’intervento produttivo è competente, con un product placement discreto e un giusto equilibrio fra attenzione alle esigenze commerciali e rispetto della vocazione autoriale di Salvatores. (P. Casella)