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di Andrea Pagliantini
SAN GUSME’. “Le poesie non hanno nota, ma soltanto ruote per poter viaggiare”, come recita il testo della canzone I poeti di Michele Pecora, che ha inoltre rinverdito il ricordo di tempi più lieti con i prati verdi, i ragazzi che cantavano i Beatles e i Rolling Stones, la trascinante Bang Bang dell’Equipe 84 e la sua delicata e famosa Era lei, campione di 45 giri, venduti alla fine degli anni ’70.
Marco Predieri cucina un raffinato spettacolo molto più grande della piazza Castello di San Gusmè che lo contiene, e conduce fra queste
stradine entro le antiche mura Sandra Milo, formosa attrice dei film di Fellini e cruda donna del Generale della Rovere, con un premio alla carriera, consegnato da una madrina di ritorno come Margherita Fumero.
Tre giovani incursionisti prestigiatori che faranno carriera (Giorgio Andolfatto, Elettra Tercon e Andrea Geminiano), l’intensa voce di
Francesca Taverni che qui propone una particolare versione in tedesco di Melody (famosa la versione di Barbra Streisand), che riceve il Premio Garinei e Giovannini per il teatro musicale, ai giovani e trascinanti della band My Tin Apple cui tocca il Premio Musica Nuovi Orizzonti. Silvia Vavolo, cantautrice e produttrice musicale che spazia dalla ricerca su Dante a una commovente canzone di coraggio e di amore al femminile.
Tre ore al fresco della sera che filano piacevoli e veloci con Maria Rita Scibetta e Raffaele Totaro che fanno da spalla nella conduzione,
con le signore di San Gusmè, che dalle seggiole in fondo, già si industriano su come fare a noleggiare un pullman per andare a Milano a
vedere il musical Sister Act, in cui recita e canta Francesca Taverni.