di Tobia Bondesan
CASOLE D'ELSA. Sarà giovedì (22 ottobre) che Viola Panichi Zalaffi presenterà il suo nuovo libro “A partir dall’anno mille” per la prima volta .
Alle 21.00 Presso i locali del Centro Congressi di Casole D’Elsa, suo paese natale, l’autrice di “Il paese della pietra bianca” e di “Montagnola-Sentieri della memoria” parlerà del suo nuovo lavoro, frutto di due anni di ricerche storiche, a metà tra la fantasia e la realtà.
Saranno presenti il Sinadaco Piero Pii e l'assessore alla cultura Giorgio Stoppo.
Viola Panichi Zalaffi nata a Casole D'Elsa nel 1934 ha insegnato per 18 anni alle scuole elementari e si è occupata dell'inserimento di handicappati nella scuola. Impegnata nella politica dal 1956, inizia a scrivere libri destinati alla scuola nella prima metà degli anni '80.
Adesso vive nel senese, dove l'abbiamo incontrata nella sua casa di Carpineto.
Il tuo è un libro che parla di luoghi particolari, a cui sei particolarmente affezionata…quali sono e come mai?
"I luoghi ed i personaggi che descrivo sono quelli della Val di Merse e della Val d'Elsa… In Val d'Elsa ci sono nata e cresciuta … In Val di Merse ci vivo da più di vent'anni e ci vive tutta la mia famiglia: i miei nipoti sono nati qui".
Qual è il processo che usi quando scrivi e nella ricerca storica?
"In primis cerco di definire la struttura del libro, dandomi un obiettivo: in questo caso era poter contribuire alla conoscenza di personaggi e piccoli borghi, offrendo la possibilità soprattutto ai giovani di poter conoscere meglio i luoghi dove vivono.
Una volta definita la struttura del libro ( in questo caso racconti) intorno ad ognuno di questi personaggi si sviluppa una ricerca storica abbastanza rigorosa.
Anche se il libro non si presenta come un saggio con note, riferimenti storiografici ecc.., ma in modo discorsivo, ho fatto in modo che la ricerca storica fosse veramente fedele ai fatti e ai personaggi".
E' la storia pretesto per il racconto o è il racconto pretesto per la storia?
"È il racconto che è il pretesto per la storia. L'attualizzazione del fatto è importante: ho creato delle strutture (ad esempio persone che vanno in giro a vedere dipinti, esprimendo opinioni, giudizi e dando spiegazioni) che attraverso dialoghi, racconti, emozioni colleghino presente e passato… poi attraverso la storia si entra anche nel merito di questioni attuali.
È una struttura anche complessa, se vogliamo, dentro una linea molto semplice, in cui passato e presente sono legati da un unico filo, che è la storia degli uomini: ci sono riflessioni riguardanti temi di sempre come l'immigrazione…".
Hai scritto molto per i ragazzi…quali sono i criteri che secondo te bisogna usare per giungere alla mente dei ragazzi?
"Comenio diceva che si poteva insegnare tutto a tutti: questa è una regola che mi sembra da seguire. Un libro per ragazzi non deve essere meno ricco o impegnativo di uno per adulti: molto sta nella semplicità, nello stile e nel pensiero. Si possono spiegare le cose più difficili seguendo logiche lineari!"
Descrivici brevemente il tuo libro
"Quello che non vorrei è che fosse noioso! A contrario vorrei che fosse stimolante…e mi piacerebbe divertente! Può essere un'occasione per imparare qualcosa".
Progetti per il futuro?
"Dato per scontato che io continuerò a scrivere per il mio diletto, sto portando in fondo (sono quasi alla fine) un libro per ragazzi sull'ex ospedale del Santa Maria della Scala. Qualche altro libro è rimasto in un cassetto e spero che ci sarà l'occasione ed i tempo per tirarlo fuori".