SIENA. È il libreria la prima fatica letteraria di Maddalena Mazzeschi dal titolo … e se Noè non avesse piantato la vigna come mi sarei guadagnata il pane?, edito dalla Protagon Editori.
Lucidità e brillantezza sono le caratteristiche principali di questo volume che sorprenderà il lettore: una pagina tira l’altra e la lettura non deluderà per ironia e capacità.
Ma chi meglio dell’autrice può raccontare questo libro che non lascia niente al caso e in cui l’autoironia non manca: “La prima motivazione per cui ho messo assieme questa raccolta di aneddoti è ricordare a me stessa la mole di stupidaggini che sono riuscita a fare in venticinque anni di lavoro nel mondo del vino, sperando così di allontanare il rischio di montarmi la testa. La seconda motivazione, giusto un filino sotto la prima, è guadagnare un sacco di soldi con i diritti d’autore. Raccomando una lettura ragionata. Prima di catapultarsi a sfottere qualcuno che si è creduto di riconoscere in un episodio raccontato, tenere presente che le situazioni si riferiscono a più di due decenni di attività e quindi, chi riveste un determinato ruolo oggi non è detto sia lo stesso dal momento in cui si è svolto il fatto. Non è detto … ma potrebbe! Gli episodi sono un po’ infiocchettati e romanzati per rendere più divertente (si fa per dire…) la lettura, ma sono tutti realmente accaduti e rispondenti a verità. Ovviamente alla mia versione della verità. Un’indicazione a chi vuol cimentarsi nel lavoro di PR nel mondo del vino: è un lavoro molto complesso, non improvvisate. Un augurio a chi vuol cimentarsi nel lavoro di PR: spero vi possiate divertire almeno la metà di quanto mi sono divertita io!”. Cosa altro potremmo aggiungere a questa esaustiva presentazione se non che il libro è dunque liberamente tratto dall’esperienza di vita di Maddalena Mazzeschi e che ogni riferimento a persone, cose, luoghi o fatti realmente accaduti è puramente intenzionale.
Lucidità e brillantezza sono le caratteristiche principali di questo volume che sorprenderà il lettore: una pagina tira l’altra e la lettura non deluderà per ironia e capacità.
Ma chi meglio dell’autrice può raccontare questo libro che non lascia niente al caso e in cui l’autoironia non manca: “La prima motivazione per cui ho messo assieme questa raccolta di aneddoti è ricordare a me stessa la mole di stupidaggini che sono riuscita a fare in venticinque anni di lavoro nel mondo del vino, sperando così di allontanare il rischio di montarmi la testa. La seconda motivazione, giusto un filino sotto la prima, è guadagnare un sacco di soldi con i diritti d’autore. Raccomando una lettura ragionata. Prima di catapultarsi a sfottere qualcuno che si è creduto di riconoscere in un episodio raccontato, tenere presente che le situazioni si riferiscono a più di due decenni di attività e quindi, chi riveste un determinato ruolo oggi non è detto sia lo stesso dal momento in cui si è svolto il fatto. Non è detto … ma potrebbe! Gli episodi sono un po’ infiocchettati e romanzati per rendere più divertente (si fa per dire…) la lettura, ma sono tutti realmente accaduti e rispondenti a verità. Ovviamente alla mia versione della verità. Un’indicazione a chi vuol cimentarsi nel lavoro di PR nel mondo del vino: è un lavoro molto complesso, non improvvisate. Un augurio a chi vuol cimentarsi nel lavoro di PR: spero vi possiate divertire almeno la metà di quanto mi sono divertita io!”. Cosa altro potremmo aggiungere a questa esaustiva presentazione se non che il libro è dunque liberamente tratto dall’esperienza di vita di Maddalena Mazzeschi e che ogni riferimento a persone, cose, luoghi o fatti realmente accaduti è puramente intenzionale.