FIRENZE. Dopo il sold out di febbraio a Milano ritorna, con un nuovo spettacolo, Neil Young. Due le date italiane: domenica 22 Giugno alle 21:15 sarà sul palco del Nelson Mandela Forum e lunedì 23 all'Arena di Verona.
Da After the Gold Rush, Harvest, Rust Never Sleeps, a metà strada tra folk, rock e country, a Trans vicino al cyber-rock, per tornare poi alle atmosfere acustiche e delicate di Praire Wind, Neil Young ha attraversato e sperimentato sonorità diverse che ripercorrerà nel suo nuovo tour italiano.
Neil Perceval Young, cantautore canadese, è nato a Toronto nel 1945. A metà degli anni sessanta si trasferisce a Los Angeles, dove forma i Buffalo Springfield, destinati a diventare uno dei gruppi di punta della scena folk-rock californiana. Young lascia i Buffalo Springfield per realizzare il suo primo album solista a inizio del 1969 (“Neil Young”). Lo stesso anno recluta dal gruppo The Rockets il chitarrista Danny Whitten, il bassista Billy Talbot e il batterista Ralph Molina ribattezandoli Crazy Horse, e con questa formazione realizza il suo secondo lavoro solista: “Everybody Knows This Is Nowhere”.
Dopo essersi unito al trio Crosby, Stills & Nash, con il quale ha inciso “Déjà Vu” e “Four Way Street” (dal vivo), ed aver fatto uscire un terzo disco solista (“After the Gold Rush”), raggiunge, infine, la testa delle classifiche di vendita americane con l'album “Harvest” e il singolo “Heart of Gold” nel 1972. Dopo un paio di album di scarso successo, nel 1976 registra “Long May you run” e due anni dopo “Rust never sleeps”, che ottiene un ampio consenso. Gli anni ottanta rappresentano per il musicista canadese un periodo di sperimentazione anti-commerciale.
Nel 1980 registra “Hawks & Doves”, intriso di un country atipico, rilassato nella prima parte ed invece straniante nella seconda. Con “Re-ac-tor” (1981) compie una virata a nettissima e, pur rimanendo ancorato con l'uso della voce in territori quasi country, sconfina in ambiti punk-metal ('Shots').
In seguito realizza una serie di lavori, che lo vedono sperimentare su territori musicali disparati, come la musica elettronica (“Trans” e “Landing on Water”), il rockabilly (“Everybody’s Rockin’”), il country di Nashville (“Old Ways”), la new wave e il rhythm and blues (“This note’s for you”).
Nel 1990 si riunisce con i Crazy Horse per la registrazione di “Ragged Glory”, per il cui tour promozionale chiama ad aprire i suoi concerti il gruppo di rock d'avanguardia Sonic Youth, fatto che gli assicura una buona popolarità anche nei circuiti del rock alternativo dei primi anni novanta. In questo contesto esce l'album “Arc / Weld” (1991), considerato da diversi critici uno dei migliori album dal vivo della storia del rock. Ormai considerato una sorta di "padrino" della scena grunge, nel 1992 Young opta per un ritorno alle atmosfere acustiche del suo best-seller “Harvest” e di “Comes A Time” con l'album “Harvest Moon”. Nel 1994 il suo legame con il grunge viene ribadito da “Sleeps With Angels”, album dedicato alla memoria di Kurt Cobain e dalla collaborazione con i Pearl Jam, che sfocia nella pubblicazione di “Mirror Ball” (1995).
La seconda metà del decennio lo vede collaborare ancora con i Crazy Horse nell'abum “Broken Arrow” (1996) e con i compagni di un tempo Crosby, Stills & Nash. Nel 1997 viene realizzato il live “Year of the Horse” e un film-documentario omonimo sul suo tour con i Crazy Horse, diretto da Jim Jarmusch.
Il nuovo millennio inizia con l'abituale folk-rock in “Silver & Gold” (2000), nello stesso anno esce il live “Road Rock Vol. 1”, il primo senza i Crazy Horse, supportato da una band di amici e parenti (chiamata appunto Friends & Relatives). Dopo aver contribuito nel 2001 al concerto "America: A Tribute To Heroes" con la cover "Imagine" di John Lennon, prosegue poi con la dissertazione di “Are You Passionate?”, che vede la collaborazione con Booker T & the MG's.
Tra i suoi progetti recenti il più ambizioso è sicuramente il lungo “Greendale” (2003), un concept-album sulla vita in una piccola città americana di provincia.
Nel 2005 viene colpito da aneurisma cerebrale, ma questo non gli impedisce di pubblicare un nuovo album, l'acustico “Prairie Wind”. Nel 2006 esce l'album, molto politicizzato, “Living With War”.