ROMA. Verrà presentato in anteprima domani (12 marzo) alla biblioteca del Senato il libro "I liberali italiani dall’antifascismo alla Repubblica" (1925-1953), a cura di F. Grassi Orsini e G. Nicolosi, editore Rubettino.
Il libro nasce da una ricerca coordinata dall’Università di Siena e realizzata anche da ricercatori delle Università di Padova, Palermo, della Tuscia, Luiss di Roma e dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa (Napoli).
Nel volume si ripercorre la storia del liberalismo in Italia, aspetto della storia del partiti politici che, fino ad oggi, era rimasto ampiamente nell'ombra. Questo movimento viene valutato soprattutto per il ruolo assunto dai suoi esponenti nel periodo della lotta antifascista e durante il lavoro di stesura della Costituzione.
Il libro nasce da una ricerca coordinata dall’Università di Siena e realizzata anche da ricercatori delle Università di Padova, Palermo, della Tuscia, Luiss di Roma e dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa (Napoli).
Nel volume si ripercorre la storia del liberalismo in Italia, aspetto della storia del partiti politici che, fino ad oggi, era rimasto ampiamente nell'ombra. Questo movimento viene valutato soprattutto per il ruolo assunto dai suoi esponenti nel periodo della lotta antifascista e durante il lavoro di stesura della Costituzione.
Accanto alla personalità dei leader nazionali come Croce, De Nicola, vengono rievocate figure come Pizzoni che è stato il capo del CLNAI, il gen. Cadorna che ne era il capo militare, Cesare Merzagora che fu il presidente del comitato economico, comandanti militari come Mauri ed Edgardo Sogno e tanti altri che combatterono nelle file delle bande autonome ed anche in altre formazioni partigiane.
Notevole fu, inoltre, la loro partecipazione alla elaborazione della Costituzione che conserva l’impronta del costituzionalismo liberale.
Indicativo della importanza del liberalismo negli anni 40-50 è il fatto che il primo capo dello Stato ed il primo presidente della Repubblica furono i liberali De Nicola ed
Einaudi.
Notevole fu, inoltre, la loro partecipazione alla elaborazione della Costituzione che conserva l’impronta del costituzionalismo liberale.
Indicativo della importanza del liberalismo negli anni 40-50 è il fatto che il primo capo dello Stato ed il primo presidente della Repubblica furono i liberali De Nicola ed
Einaudi.
Il libro che raccoglie 30 saggi contribuisce a riscoprire quel "mondo liberale" oggi dimenticato ma che ha avuto tanta importanza nella lotta per la libertà e per l’instaurazione di un regime democratico che purtroppo – sostengono gli autori – rivela
avere ancora un deficit di liberalismo.
avere ancora un deficit di liberalismo.