SIENA. Gelo, lo spettacolo di danza contemporanea, liberamente ispirato a “Frost” il romanzo del 1963 di Thomas Bernhard, uno dei più grandi scrittori austriaci del ’900, sarà in scena al Teatro dei Rozzi mercoledì (6 ottobre) alle ore 20,45, con le musiche originali di Giulio Stracciati.
La rappresentazione, che debutterà nella sua versione integrale a gennaio, si sviluppa in quattro parti in cui la figura di un uomo/ragazzo/vecchio compie le sue apparizioni giocose e tragiche in un gelo desolato.
La sua voce, attraverso poche frasi, di tanto in tanto dentro la sua follia. Ad interpretare Strauch, Yuri Soldati, che si cala in maniera magistrale nella parte di questo pittore pazzo che ha abbandonato il mondo per rifugiarsi in un paesino di montagna. Ma si tratta veramente di pazzia o di un lato meno conosciuto del genio? Un divenire, proprio come lo aveva inteso Bernhard. Più liberi e, al contempo, spogliati da un conformismo di facciata che imprigiona l’umanità all’interno di una ritualità sociale.
Irene Stracciati, regista e coreografa, ha scandagliato questo spazio nascosto del divenire e con i suo quattro ballerini di cui due down, riesce abilmente ad abbattere le barriere dell’handicap, regalando al pubblico momenti di grande arte.
Le tre danzatrici: Eleonora Paggetti, Chiara Milani e Francesca Salvi, che accompagnano Soldati, fluttuano sulle tavole del palcoscenico alla ricerca di parti comuni che superano le differenze. E l’inesplorabile viene esplorato, il simulacro delle cose e della vite viene riempito dai corpi che a queste danno senso e significato.
Ospiti della serata di danza il gruppo milanese Esagramma. Un’orchestra di 40 elementi, 20 con disabilità intellettive, che, con il loro contributo artistico, interagiranno con il corpo di ballo dando la possibilità al pubblico di pensare e ripensare alle molteplici capacità espressive patrimonio di ogni individuo.
I biglietti, al costo unico di 10 euro, saranno in vendita il giorno dello spettacolo alla biglietteria del Teatro.
La rappresentazione, che debutterà nella sua versione integrale a gennaio, si sviluppa in quattro parti in cui la figura di un uomo/ragazzo/vecchio compie le sue apparizioni giocose e tragiche in un gelo desolato.
La sua voce, attraverso poche frasi, di tanto in tanto dentro la sua follia. Ad interpretare Strauch, Yuri Soldati, che si cala in maniera magistrale nella parte di questo pittore pazzo che ha abbandonato il mondo per rifugiarsi in un paesino di montagna. Ma si tratta veramente di pazzia o di un lato meno conosciuto del genio? Un divenire, proprio come lo aveva inteso Bernhard. Più liberi e, al contempo, spogliati da un conformismo di facciata che imprigiona l’umanità all’interno di una ritualità sociale.
Irene Stracciati, regista e coreografa, ha scandagliato questo spazio nascosto del divenire e con i suo quattro ballerini di cui due down, riesce abilmente ad abbattere le barriere dell’handicap, regalando al pubblico momenti di grande arte.
Le tre danzatrici: Eleonora Paggetti, Chiara Milani e Francesca Salvi, che accompagnano Soldati, fluttuano sulle tavole del palcoscenico alla ricerca di parti comuni che superano le differenze. E l’inesplorabile viene esplorato, il simulacro delle cose e della vite viene riempito dai corpi che a queste danno senso e significato.
Ospiti della serata di danza il gruppo milanese Esagramma. Un’orchestra di 40 elementi, 20 con disabilità intellettive, che, con il loro contributo artistico, interagiranno con il corpo di ballo dando la possibilità al pubblico di pensare e ripensare alle molteplici capacità espressive patrimonio di ogni individuo.
I biglietti, al costo unico di 10 euro, saranno in vendita il giorno dello spettacolo alla biglietteria del Teatro.