L'opera attribuita a Francesco di Giorgio Martini fu ritrovata per caso
SIENA. (a. m.) La delegazione senese del Fai e l’Università hanno presentato questa mattina il progetto di restauro del Cristo deposto, una scultura lignea di Francesco di Giorgio Martini, artista di primo piano nell’epoca del rinascimento italiano. L’opera fu ritrovataper caso un anno fa nella basilica senese dei Servi, in precario stato di conservazione. Dopo una serie di ricerche e comparazioni effettuate dallo studioso Gianluca Amato è stata attribuita a Francesco di Giorgio Martini.
L’intervento di restauro affidato a Jacopo Carli, sarà possibile grazie alla collaborazione del dipartimento di Scienze storiche e beni culturali dell’Università, che metterà a disposizione un laboratorio di restauro, e di varie istituzioni senesi, a partire dalla curia arcivescovile di Siena proprietaria dell’opera, che si fa risalire attorno al 1490.. I lavori potranno essere seguiti anche dal pubblico,
Secondo Andrea Carandini, presidente nazionale del Fai “questo restauro può essere un esempio per altri interventi del genere. Spesso accade che gli storici dell’arte siano più interessati alla pittura mentre qui l’intervento riguarda la scultura. E’ molto interessante che ci si occupi di una scultura, per di più nascosta e riscoperta. La scultura ha sottolineato Carandini – è un settore dimenticato nel nostro paese. Pensiamo ad esempio a tutte le sculture dei cimiteri, delle chiese. Non ce ne occupiamo”. E rispondendo ad una domanda sull’attenzione e la cura riservate al patrimonio artistico del nostro paese Carandini ha dato un giudizio molto severo.”E’ curato male e gestito peggio”.