Dopo i due lavori tratti da Antonio Petito, Don Felice Sciosciammocca creduto guaglione ‘e ‘n anno e Petì, Francesco Pennacchia continua ad indagare il ‘tugurio’ come il luogo di incubazione della tragedia e della commedia umana.
La messinscena punta senza riserve, come indicato da Pinter, al gioco tra gli attori, lasciando loro – in uno spazio angusto, schiacciato tra mobili ed oggetti – la responsabilità di attraversare la dinamica degli avvenimenti e di creare la commedia.
Nel chiuso di un tugurio pieno di cianfrusaglie, spifferi e infiltrazioni d’acqua piovana, un vecchio barbone trova un riparo grazie a un giovane uomo, psicolabile, che abita lì. Un altro giovane uomo, il proprietario del tugurio, va e viene. Il luogo sembra una zona franca al riparo dalle regole spietate e selvagge della società, ma in questo microcosmo si riproducono quegli stessi rapporti violenti che scandiscono la vita nel mondo esterno.
“Sipario Aperto” (XI° edizione) è a cura dell’Associazione Timbre e dell’Amministrazione comunale di Poggibonsi con il contributo di Regione Toscana e Amministrazione provinciale di Siena (circuito Sipario Aperto).
Ingressi: intero € 7 – ridotto €5 (soci Timbre- La Lut – Artesss – sopra i 65 e sotto i 18 anni – studenti universitari). Informazioni: 0577/981298, e-mail: info@timbreteatroverdi.it, web: www.timbreteatroverdi.it.