La Missa pontificalis a tre voci miste nella chiesa della Santissima Annunziata
SIENA. Domenica (12 aprile) il Coro Vico Alto di Siena presenterà, nella chiesa della SS. Annunziata, alle ore 17, la Missa Pontificalis a tre voci miste, composta da don Lorenzo Perosi nel 1897. Discendente da una famiglia di musicisti, il giovane Lorenzo sentì presto la chiamata all’altare (così come il fratello Carlo, che giunse alla porpora cardinalizia), ma ‘nella sua testa c’era tanta, tanta musica’, come ebbe a dire, pieno di ammirazione, Giacomo Puccini. La sua carriera fu infatti più rimarchevole in ambito musicale che in quello clericale. In realtà don Lorenzo seppe interpretare molto bene la sua vocazione componendo una quantità di oratori, messe, laudi, pagine organistiche, ma anche musica sinfonica di carattere religioso. Non c’é forse aspetto della liturgia che egli non abbia trasposto in note! In realtà, il periodo musicale in cui Perosi produsse i suoi lavori era impregnato prevalentemente dell’opera di personaggi come Verdi, Mascagni, Puccini, Boito, e tanti altri: in essi la musica aveva il compito di sottolineare il testo e, toccando certe corde sensibili dell’animo umano, sviluppare il fatto emotivo che si svolgeva sulla scena, inducendo quindi alla passione terrena. Nella musica di don Lorenzo, così affettuosamente veniva chiamato dai suoi colleghi musicisti, invece, il testo sacro è letteralmente ‘sacro e intoccabile’, essendo parola di Dio, e perciò solo ad esso può essere affidato il compito di ispirare alla fede: la musica, sottoprodotto umano, deve solo presentare all’assemblea il sentimento religioso già di per sé contenuto nella parola e accompagnarlo, attraverso ‘accenti di bontà, gravità, serietà’ (a contrastare certi sentimentalismi romantici), verso la gloria del Signore. In effetti Perosi fu un così tanto profondo studioso del canto gregoriano e conoscitore della sua capacità di interiorizzazione della parola che, con le continue citazioni contenute nelle sue opere, contribuì alla riscoperta di questa antica forma musicale che nei secoli si era quasi spenta.
E così si ascolteranno, nell’alternarsi delle varie voci, proclami di fideistica serenità, elevazioni verso la maestà (che in una città come Siena riveste oltretutto un significato particolare), ma anche momenti di tenerezza e di profondo dolore seguiti da gioia incontenibile, culminanti in meravigliosi Amen.
Al pianoforte Guglielmo Pianigiani; dirige Pia Palmieri. L’ingresso è libero.