Il titolo: "Una foto, un delitto. Il caso Walter Cimino"
SIENA. Il Club Unesco di Siena comunica che il suo presidente Mario Ascheri e Vinicio Serino, membro del Comitato direttivo del Club, partecipano giovedì (31 gennaio), alle ore 17,30, nell’Aula Magna dell’Università di Siena (Banchi di Sotto), con Giovanni Buccianti, alla presentazione del libro di Nicola Marini “Una foto, un delitto. Il caso Walter Cimino” (ed. Cantagalli).
Il libro è il risultato dell’inchiesta giudiziaria del procuratore Marini incentrata sull’omicidio di un giovane di 17 anni compiuto alla vigilia dell’arrivo degli Alleati che realizzò la Liberazione di Siena dal dominio nazi-fascista il 3 luglio 1944. Il libro, frutto di una indagine rigorosa, permette di portare un contributo alla giustizia per la scoperta dei colpevoli di quel terribile delitto, oltre a dare un contributo alla storia di Siena in un momento di svolta drammatico, e alla più generale esigenza di pacificazione superando antiche ferite e pertanto alla ricomposizione della memoria storica di quel momento veramente difficile. La verità accertata dal procuratore Marini mette fine a supposizioni e voci incontrollate circolanti da tanto tempo, dando una doverosa soddisfazione all’ansia di giustizia dei discendenti della famiglia offesa dal delitto e di tutti coloro che non vogliono essere vittime delle contrapposizioni ideologiche ed esigono che il rispetto dei diritti umani prevalga sempre e la barbarie venga sempre stigmatizzata e punita.
Il libro è il risultato dell’inchiesta giudiziaria del procuratore Marini incentrata sull’omicidio di un giovane di 17 anni compiuto alla vigilia dell’arrivo degli Alleati che realizzò la Liberazione di Siena dal dominio nazi-fascista il 3 luglio 1944. Il libro, frutto di una indagine rigorosa, permette di portare un contributo alla giustizia per la scoperta dei colpevoli di quel terribile delitto, oltre a dare un contributo alla storia di Siena in un momento di svolta drammatico, e alla più generale esigenza di pacificazione superando antiche ferite e pertanto alla ricomposizione della memoria storica di quel momento veramente difficile. La verità accertata dal procuratore Marini mette fine a supposizioni e voci incontrollate circolanti da tanto tempo, dando una doverosa soddisfazione all’ansia di giustizia dei discendenti della famiglia offesa dal delitto e di tutti coloro che non vogliono essere vittime delle contrapposizioni ideologiche ed esigono che il rispetto dei diritti umani prevalga sempre e la barbarie venga sempre stigmatizzata e punita.