
di Paola Dei
SIENA. Giornalismo investigativo nel nuovo film di Tom McCarthy con Michael Keaton e Mark Ruffalo, oltre alla partecipazione di veri giornalisti del Boston Globe ancora attivi, per raccontarci lo scandalo dei preti pedofili a Boston che permise al giornale di ricevere il Premio Pulitzer nel 2002. Una storia raccontata senza pruderie che ha già ricevuto sei nomination agli Oscar. Tutto comincia con l’arrivo al giornale di un redattore-direttore: Marty Baron interpretato da Liev Schreiber, non nativo di Boston che non teme i poteri forti e vuole scandagliare fino in fondo una notizia un a cui sono state dedicate poche righe e che già anni prima un avvocato aveva tentatore di mettere in luce inviando allo stesso giornale un elenco di preti pedofili che finì nell’archivio. Da qui l’inchiesta prende consistenza fra labirintiche architetture di palazzi dalle apparenze squadrate e austere che sembrano riflettere le labirintiche scoperte che i reporter di volta in volta si trovano a dover affrontare in un clima claustrofobico dove però squarci di luce che entrano dalle finestre socchiuse lasciano presagire una via d’uscita mentre gli scantinati dove sono custoditi i documenti segreti “puzzano” come le notizie stesse. Mesi di interviste ad avvocati, psicoterapeuti, vittime di abusi, preti, ogni puzzle viene scandagliato con assoluta precisione e decisionalità anche laddove alcuni dei coinvolti e intervistati tentano di deviare il percorso o bloccare l’inchiesta, che diviene sempre meno gestibile da parte del clero perché l’equipe di giornalisti non ha nessuna intenzione di fermarsi, anzi strategicamente Keaton, che nel film interpreta il settantenne Robinson, Robbie, ancora al Boston Globe, quando ha in mano tutte le notizie su uno dei casi, decide di aspettare perché l’obiettivo é più importante e riguarda un fenomeno molto più ampio. Una pagina di alto giornalismo caratterizza questa parte del film raccontata con grande maestria dal regista-sceneggiatore che ci mostra come nelle stanze del giornale la ricerca di una verità prevalga su desideri e timori personali oltre che su tratti caratteriali desiderosi di fare informazione prima di altri quotidiani.
Porte che si aprono e si chiudono in continuazione, reporter che bussano a centinaia di abitazioni, sguardi ora accusatori, ora complici in splendidi primi piani e riprese di quinta che mettono in evidenza la grande capacità di Keaton di calarsi nel personaggio.
É in questo momento che l’informazione si trasforma e diviene anche formazione alla coscienza civica dei cittadini. Nel 2002 il Boston Globe pubblicò circa seicento articoli rivelando a tutta la città tutto ciò che per trent’anni era accaduto e rimasto sepolto nelle memorie e negli archivi di giornali e palazzi pubblici. Furono raccolte prove contro 70 preti e fu dimostrato in maniera obiettiva che il Vescovo Law, designato alla città di Boston, quando veniva a sapere di denunce fatte dalle famiglie dei ragazzini abusati quasi sempre appartenenti a famiglie povere, perlopiù con padri assenti e madri incapaci di tutelarli, patteggiava con i familiari stessi facendo loro firmare un accordo di riservatezza gestito da avvocati del posto, affinché potessero avere un rimborso, poi faceva in modo che il religioso accusato di aver compiuto abusi fosse spostato per alcuni mesi dalla parrocchia dove operava per poi farlo tornare quando le acque si erano calmate. Il regista non punta il dito contro nessuno quanto piuttosto su tutto il sistema è sulla cittadinanza stessa; gli avvocati in fondo facevano il loro lavoro, il Vescovo cercava a sua volta di tutelare la Chiesa, i giornalisti archiviavano là notizie, le vittime tacevano in virtù del patto di riservatezza, i familiari fingevano che tutto fosse tornato alla normalità. Fra i grandi film d’inchiesta del passato come non ricordare: Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto del 1970 per la regia di Elio Petri con un grande Gian Maria Volonté che allo stesso modo tenta di archiviare fra i corridoi dei palazzi deputati alla giustizia, documenti che avrebbero fin da subito messa in figura la verità.