MONTEPULCIANO. Per la prima volta il Bruscello di Montepulciano, uno degli appuntamenti più importanti del teatro popolare italiano, nella sua 69 esima edizione andrà in scena con musiche e testi completamenti nuovi rispetto alle precedenti rappresentazioni tratte da poemi e libretti già scritti.
Si tratta della storia di “Ugolino della Gherardesca”, personaggio collocato da Dante nel XXXIII canto dell’Inferno e una delle personalità politiche di primo piano nella Toscana della giovinezza del Poeta, di cui fino adesso non era mai portata in scena un'opera o dramma musicale.
Nobile pisano di parte guelfa, fu accusato di tradimento nella guerra contro Genova e dopo varie peripezie fu rinchiuso in una torre insieme a figli e nipoti e fatto morire di fame.
Questo “dramma popolare in musica”, recitato e cantato in ottava rima da attori non professionisti ( detti bruscellanti) e da circa 100 comparse tutti abitanti di Montepulciano e delle zone vicine, si svolgerà da giovedì (14 agosto) a domenica (17 agosto) con inizio alle ore 21,30 (biglietto 10 euro) nella suggestiva Piazza Grande della cittadina senese che può ospitare 600 spettatori.
La regia e direzione artistica sono di Franco Romani, l’Orchestra da Camera Poliziana diretta da Luciano Marosi, i testi di Irene Tofanini, una giovanissima autrice di appena 19 anni e il manifesto disegnato dall’artista Gino Serafini.
Organizzato dalla Compagnia Popolare del Bruscello di Montepulciano, è stato realizzato grazie alla collaborazione con il Comune di Montepulciano, la Provincia di Siena e la Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
Dante Alighieri fino agli Cinquanta, decennio che ha segnato l’inizio dell’abbandono delle campagne, era l’autore più conosciuto dalle masse popolari. Si racconta di persone, per lo più analfabete, che recitavano a memoria canti della Divina Commedia. Le lunghe giornate di lavoro dei contadini si concludevano sempre con qualcuno che declamava tramandando oralmente nei secoli le terzine di endecasillabi del grande Poeta. Su “Ugolino della Gherardesca”, uno dei personaggi più affascinanti e controversi della Divina Commedia, non era mai stata scritta un’opera o un dramma musicale malgrado sia stato oggetto di grande attenzione da parte del mondo dell’arte. Per questo motivo il Bruscello, da una parte ricalca strettamente la sua tradizione consolidata nel corso 29 titoli rappresentati in 69 anni di attività tratti dai poemi e dai libretti in particolare quelli scritti da Don Marcello del Balio, ma dall’altro presenta grandi novità nei testi e nelle musiche.
“La tradizione del Bruscello accompagnato dalle immancabili figure dello Storico e del Cantastorie è rimasto invariato – spiega Franco Romani direttore artistico – per segnare la continuità con la nostra storia. D’impianto innovativo sono invece i grandi cori, concentrati nei momenti di massimo interesse scenico amplificando e sottolineando le vicende interiori dei personaggi, e le musiche che gettano un ponte verso il futuro del nostro spettacolo che ha già visto numerose metamorfosi tutte mirate a raggiungere un pubblico sempre nuovo”.
Le scene corali saranno quindi vivacizzate con balli, cortei e musicisti sulla scena mentre le liriche hanno mantenuto una grande importanza lasciando spazio alle situazioni emotive dei personaggi, anche tramite duetti e terzetti. C’è poi l’aspetto musicale che avrà un peso più forte con l’orchestra allargata da 21 a 28 elementi e con 20 coristi in più.
“Scrivendo la musica per Ugolino – precisa Luciano Garosi – ho attinto alla grande tradizione della musica popolare italiana che non può prescindere dal melodramma. Insieme a questo elemento c’è anche la ricerca filologica: molte melodie infatti sono scritte con delle scale modali antichissime che addirittura sono scomparse dall’uso musicale nel XVI secolo”. Anche i testi sono stati in parte rielaborati dalle notizie e i dati storici pervenuti sulla vicenda del conte pisano, con l’obiettivo di rendere teatralmente efficace questo famoso fatto storico. Rispetto al poema di Dante si è preferito seguire una linea narrativa più aderente alla realtà: mentre Dante, ad esempio, dipinge i figli di Ugolino come fanciulli, nel Bruscello sono uomini già adulti che ricoprono cariche pubbliche, come in effetti erano quando furono arrestati insieme al padre. Fa da cornice alla vicenda anche la famosa e documentata battaglia della Meloria in cui Pisa perse contro i Genovesi, acerrimi nemici della città toscana. Accanto ai fatti militari e politici, si snodano poi vicende sentimentali ed intrecci amorosi di pura invenzione, mirati, appunto a soddisfare l’esigenze di carattere drammatico tipiche di questo spettacolo. Questo Bruscello sarà quindi il primo di una trilogia dedicata a Dante per festeggiare al meglio nel 2009 i 70 anni della Compagnia Popolare del Bruscello sulla scia dell’innovazione inaugurata con “Ugolino della Gherardesca”. Nel prossimo anno ci sembra giusto riproporre la fortunata Pia dei Tolomei – sottolinea il Presidente Marco Giannotti – per ricordare il primo Bruscello del 1939 e nel 2010 toccherà ad un personaggio del Paradiso e ci sembra che Francesco d’Assisi possa essere il più popolare e attuale. Tutto questo per un Bruscello al passo con i tempi dove modernità e tradizione si fondono in maniera sempre più stretta”.