Per la prima volta Kammermusik 1958 in versione teatrale. Giornata di approfondimenti sull’utopia di Montepulciano
MONTEPULCIANO. Il 47° Cantiere Internazionale d’Arte celebra il suo fondatore Hans Werner Henze. Nel decennale dalla scomparsa del compositore tedesco considerato tra i più influenti della musica contemporanea, Montepulciano presenta mercoledì 27 luglio una giornata di approfondimenti e un’assoluta novità artistica: sarà infatti allestito in forma teatrale il ciclo di lieder Kammermusik 1958, capolavoro cameristico henziano, per la regia di Stefania Bonfadelli; per la parte strumentale, debutta in Italia la formazione all stars dei Dresdner Sinfoniker diretta da Marc Niemann.
A partire dalle 10 di mattina, la Sala consiliare del Palazzo Comunale diviene sede di confronto per uno sguardo al manifesto del Cantiere Internazionale d’Arte, concepito nel 1989 da Hans Werner Henze; per tutto il giorno si susseguono le riflessioni di testimoni della genesi e dell’evoluzione della manifestazione, oltre a interventi di carattere scientifico affidati a esperti e accademici. Nella prima parte saranno affrontati due temi, ovvero Henze e la politica: la realtà e la visione e poi Economia di un’utopia con Gastón Fournier-Facio (consulente artistico Orchestra Mozart), Filippo Del Corno (compositore, già assessore alla Cultura di Milano), Niccolò Contucci (direttore generale Associazione Ricerca Contro il Cancro, vincitore dell’Italian Fundraising Award 2022), Silvia Sacchetti (docente all’Università di Trento), Mauro Montalbetti (compositore e direttore artistico del 47° Cantiere), Sonia Mazzini (presidente Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte), Elena Contucci (testimone del Cantiere di Henze). Il Manifesto del Cantiere: lo stato dell’utopia è invece il titolo della sessione pomeridiana cui partecipano il direttore dell’Istituto di Musica Henze Alessio Tiezzi e Luciano Garosi che della medesima scuola musicale è stato guida per oltre trent’anni; e ancora l’amministratore delegato della Henze Stiftung Michael Kerstan e i docenti Lucia Mangiavacchi e Luca Piccoli, che presentano uno studio sull’impatto della didattica musicale nella formazione della persona, oltre al librettista dell’opera Pollicino Giuseppe Di Leva, alla musicologa Elena Minetti e al compositore Antonio Giacometti.
Sulla Royal Winter Music per chitarra di Henze è invece incentrata la partecipazione di Marco Minà che alle 18, sempre nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale, esegue estratti della nota composizione, corredati da riflessioni di approfondimento, a partire dal manoscritto originale.
È invece un progetto mai realizzato prima quello che va in scena al Teatro Poliziano alle 21.30. Kammermusik 1958 è infatti la versione teatrale del noto ciclo di lieder considerato tra i momenti più alti nella produzione di Hans Werner Henze; la partitura per tenore, chitarra e otto strumenti solisti è assegnata all’esecuzione dei Dresdner Sinfoniker, organico formato da prime parti e solisti provenienti da prestigiose istituzioni tedesche, mentre sul podio sarà il direttore musicale dei 47° Cantiere Marc Niemann. Al tenore Leonardo Cortellazzi è invece affidato il ruolo principale che interagisce sulla scena con i personaggi di Emma Bali (Vita/Morte), Bernardo Messeri (Morte/Vita) e Alessandro Pasini (Un uomo).
La regista Stefania Bonfadelli descrive le caratteristiche del suo allestimento: “Rappresentare questa opera per onorare il ricordo, a dieci anni dalla scomparsa, di Hans Werner Henze, è per me un grande onore. Lo spettacolo narra un ideale controcanto tra poesia e musica che diventa racconto visionario, drammatico, a volte tagliente, dove la musica insegue il testo in modo appassionato. Il testo e la musica non fanno sconti: ci arrivano come uno schiaffo a svegliarci da una sorta di torpore, nel ritmo imperfetto delle battute musicali, talvolta sconnesso e diviso tra tonalità e atonalità, ponendoci continue domande senza risposte. Ogni frase sembra il quesito continuo di un uomo scollato dalla propria stessa esistenza, il cui canto ci costringe a un perenne e angosciante senso di attesa che sa di solitudine, con brevi intervalli di speranza. Prendendo spunto dalle due parole che sono unite Kammer e musik, ho immaginato un racconto che prevedesse la musica e l’azione scenica su uno stesso piano, divisi ma comunicanti come se interagissero in uno stesso humus.
Lo spazio scenico che ho immaginato non è reale, ma psicologico, ed è una camera con due aperture verso un altrove, dove il protagonista immagina la vita fuori da sé. Gli appaiono immagini di un uomo e una donna, il maschile e il femminile del mondo. Le visioni dell’Uomo che rappresenta l’umano, quindi tutti noi, rimangono appese in quella soglia che separa la vita dalla morte, e la morte dalla vita, la luce dall’ombra, il non esistere dall’esistere e viceversa in un legame inscindibile e misterioso.”
Palazzo Comunale, dalle 10 alle 18
HENZE, LO STATO DELL’UTOPIA:
uno sguardo al manifesto del Cantiere, tra memoria e progetti
Palazzo Comunale, ore 18
LA ROYAL WINTER MUSIC PER CHITARRA DI HENZE
Marco Minà chitarra
Teatro Poliziano, ore 21.30
KAMMERMUSIK 1958
monodramma dal ciclo dei lieder di H. W. Henze
Stefania Bonfadelli regia
Marc Niemann direzione
Vita / Morte, Emma Bali – Morte / Vita, Bernardo Messeri
un Uomo, Alessandro Pasini
Leonardo Cortellazzi tenore
Dresdner Sinfoniker
Gianni Trabalzini luci
Federica Angelini e Luca Luchetti scene
Mariafrancesca Biasella e Linda Lovreglio costumi
Domenico Franchi coordinamento scene e costumi