Nella Galleria C. Olmastroni l’esposizione senese, dal 20 dicembre al 6 gennaio, del famoso artista francese
SIENA. Sono centotrentuno i borghi lucani ritratti dal famoso artista francese Fabrice Moireau nell’esposizione di acquarelli dedicata interamente alla Basilicata e visitabile nella Galleria Olmastroni a Palazzo Patrizi (via di Città, 75), dal 20 dicembre al 6 gennaio 2020 (Ingresso libero, tutti i giorni, escluso Natale, in orario 15,30-18,30).
Nell’anno di Matera capitale Europea della Cultura, l’Associazione Culturale dei Lucani a Siena in collaborazione con la Menabò-Creazioni d’Arte, casa editrice lucana, e al Comune di Siena, propongono 136 acquarelli, autentici capolavori, tratti dalla collezione di opere inedite di Fabrice Moireau e realizzate tra la fine del 2012 e l’inizio del 2015.
L’inaugurazione della mostra, lo stesso 20 dicembre, sarà alle ore 17 nella Sala di Palazzo Patrizi, alla presenza di autorità cittadine ed ecclesiastiche, dell’artista Fabrice Moireau, dello storico Duccio Balestracci, di Maria Teresa Mastrogiulio, presidente dell’Associazione dei Lucani a Siena e di Carlo Pastore direttore editoriale della casa editrice lucana Menabò – Creazioni d’Arte.
Nato a Blois (Francia), classe 1962, Fabrice Moireau si è diplomato all’Ecole Nationale Supérieure des Arts Appliqués et des Métiers d’Art a Parigi. “Il suo è, in Francia, in Italia e nel mondo, ormai, un nome notissimo – informa Carlo Pastore, ideatore dell’allestimento senese – che non ha mai subìto eclissi della critica, o delle predilezioni del pubblico. Talento straordinario, dotato di una tecnica grafica ad acquerello raffinata e sofisticata, strumento inesauribile e potente per dare luce nuova a borghi, paesaggi, luoghi spesso inesplorati. L’artista trasferisce su semplici fogli di carta i tratti tipici di case e palazzi lucani, piazze protette dal sole, panorami mozzafiato, per ricordarci, spesso, quanto leggeri e semplici siano le manifestazioni della bellezza anche solo disegnando i contorni di un paesaggio”.
Dipinto ad acquerello sur le motif, ovvero rigorosamente dal vivo, ogni paesaggio è un atto d’amore per le storie che hanno addossato fortezze, chiese, templi e torri ai luoghi in cui dorme il fuoco del vulcano, e l’acqua dei fiumi si fa largo in una piana di sassi. “Gli acquarelli di Moireau – evidenzia Carlo Pastore – sono espressi con una tale naturale precisione e una rigorosa morbidezza, che ben esaltano luoghi dalla natura ancora incontaminata e spesso inesplorati, le silenziose scacchiere di bianche case mediterranee affiancate l’una all’altra, le architetture romane e longobarde, arabe e normanne, segni incancellabili, le une, di una comunità dalla vita corale, di civiltà e culture eterogenee le altre”.
La Basilicata, con la sua enorme ed incontaminata riserva di bellezze paesaggistiche, artistiche e architettoniche, contribuisce grazie allo sguardo di Fabrice Moireau ad affermare l’autorevolezza e l’“appeal” che Matera e gli altri 130 borghi esercitano fuori dai confini regionali e nazionali, e consente di cogliere la suggestione che la Basilicata e Matera Capitale Europea della Cultura 2019 hanno vissuto e continueranno a vivere sotto gli occhi del mondo.
Tutte le opere esposte sono raccolte all’interno di un libro d’arte dal titolo “BASILICATA TERRA ACQUA FUOCO E CUORE D’ARGILLA” che raccoglie anche i testi dello scrittore belga Carl Norac dedicati alla Basilicata, e che sarà presentato in occasione dell’evento.