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di Vito Zita
SIENA. Oltre alla già nota Adulis, il sito archeologico situato nella regione del Mar Rosso Settentrionale dell’Eritrea, circa 60 km a sud di Massaua, che si suppone fosse il porto dell’antico Regno di Axum (IV secolo a.C – I secolo d.C.), in Eritrea ci sono numerosi altri siti archeologici ai quali si lavora negli ultimi anni.
La ricerca, pubblicata su African Archeological Review nel 2009, si deve a Matthew Curtis della California State University, Channel Island, affiancato anche da archeologi eritrei, tra il 1998 e il 2003 sull’altopiano di Asmara in Eritrea e ha fornito nuove informazioni sullo sviluppo delle comunità agropastorali insediate all’inizio e alla metà del primo millennio a.C. nel Corno d’Africa settentrionale. La ricerca ha rilevato la presenza di numerosi insediamenti sull’altopiano sia nell’area dell’antico regno di Axum sia sull’altopiano della regione del Tigray in Etiopia, sia sull’altopiano di Asmara della regione di Hamasien in Eritrea. Questi insediamenti erano composti da fattorie e villaggi sparsi oltre a villaggi fra di loro raggruppati che soprattutto nella grande area di Asmara viene chiamata “cultura dell’antica Ona” (il termine in lingua tigrina significa “rovine”).
Durante gli scavi nella zona di Asmara, per un estensione variabile fra i 90 e i 170 km quadrati, sono stati rinvenuti edifici appartenenti a abitazioni unifamiliari, piccoli e grandi villaggi, piccole città, tutte vicino a fonti di acqua, centri cerimoniali o rituali specializzati realizzati con elaborate architetture monumentali, tombe complesse, oggetti cerimoniali, iscrizioni in lingua araba contenenti i nomi dei governanti, riferimenti a lignaggio o gruppi di clan, e una cosmologia con un certo numero di divinità che si ritrovano anche nell’Arabia meridionale. Questi scavi mostrano che i siti del villaggi nella grande area di Asmara sono stati occupati per almeno 400 anni, come si rileva dalla presenza di resti botanici e faunistici, dai focolari e altre caratteristiche di occupazione nei diversi antichi villaggi Ona. Dai primi studi effettuati questi siti sembrano essere stati stabiliti per la prima volta da persone che già avevano già sviluppato una tradizione agropastorale consolidata e pienamente funzionante con evidenti tracce di rapporti con la civiltà egiziana e sabea.
Come si vede dalla mappa intorno ai margini di Asmara sono stati ritrovati centinaia di siti risalenti ad un periodo pre-axumita. Le zone con il colore rosso che sono i siti archeologici dove già sono stati fatti degli scavi nei dintorni di Asmara, quelle di colore nero dove sono programmati quelli da svolgere in futuro. Questi antichi siti sono la testimonianza di una significativa esistenza in tempi remotissimi di popolazioni già prima del primo millennio a.C. Tutti i reperti trovati in queste aree, vasellame, lavori in ceramica, ciotole di ogni tipo, brocche, sono visibili al Museo archeologico di Asmara e testimoniano quanto Asmara sia ricca di un patrimonio culturale che è ancora tutto da studiare. Il sito archeologico di più recente scoperta è quello trovato nel 2000 durante gli scavi per la costruzione del Continental Hotel, nella zona del Sembel, vicino all’aeroporto.
Questa area è tagliata dalla strada che dal centro della capitale eritrea porta all’aeroporto, là dove i coreani hanno costruito una piccola cittadella; la stessa zona dove, a partire dal 1941, c’erano le baracche del campo di concentramento per gli italiani fatti prigionieri dagli inglesi dopo la caduta della capitale dell’ex impero coloniale italiano.