I loro ultimi romanzi al centro dell'incontro con gli autori, che si terrà domenica, 23 marzo, alla Set del Teatro. Iniziativa della “Scintilla” con Fondazione ELSA

POGGIBONSI. Due personaggi entrati nel cuore di moltissimi lettori, il Commissario Bordelli e il Capitano Arcieri, protagonisti degli ultimi due romanzi di Marco Vichi (Meglio di niente, Guanda) e Leonardo Gori, (Il vento di giugno, TEA). Gori ci porta nell’Italia del 1946, un’Italia con i segni della distruzione e con la speranza nella nuova democrazia, siamo alla vigilia del referendum. Con Vichi siamo nel 1970 e il suo Bordelli, da poco in pensione, non accetta proprio di annoiarsi.
Domenica 23 marzo alle 11:15 i due autori incontreranno il pubblico presso il Teatro Politeama, sala SET. A dialogare con loro Simone De Santi. Coordina Dario Ceccherini. Al termine della presentazione, organizzata dall’Associazione “la Scintilla” in collaborazione con la Fondazione ELSA e che fa parte del cartellone del Festival LEF, sarà offerto un aperitivo buffet.
L’ingresso è libero, gradita la prenotazione: lascintilla.
I romanzi
Leonardo GORI, Il vento di giugno, TEA
Roma, 1946. La guerra è finita e l’Italia, sconfitta, è un Paese in ginocchio, che cerca una rinascita dopo anni di povertà, dolore e sangue. Arcieri è stato promosso maggiore, ma, come il resto della popolazione, ha perso la sua stabilità e non riesce a vedere un futuro radioso davanti a sé. Tutto si sta sgretolando: l’amore della sua vita, Elena, vuole emigrare, e nell’Ufficio I, che ha preso il posto del SIM, il Servizio segreto per cui lavora, è stato relegato a un ruolo marginale. Non è quindi così stupito quando il Comandante, suo ex capo estromesso tempo prima dal Servizio, lo recluta in via confidenziale per cercare di salvare ciò che resta dell’intelligence italiana, anch’essa uscita malconcia dalla guerra. Quella che all’inizio sembrava un’indagine informale si trasforma ben presto in un gioco pericoloso, pieno di insidie, dove sono coinvolti i due fronti alleati vittoriosi: da un lato americani e inglesi, dall’altro i russi, a contendersi in segreto le sorti dell’Italia. Arcieri dovrà giocarsi tutto, compresa la sua stessa sopravvivenza, per venirne a capo, alla vigilia del referendum popolare che cambierà le sorti del Paese, restituendogli la speranza in un futuro di democrazia.
Leonardo Gori ricostruisce con toni vividi e toccanti la desolante atmosfera di quei giorni drammatici, quando l’umanità stessa e la pietà sembravano perse, e vi cuce sopra l’avvincente trama di una spy story mozzafiato, con una straordinaria e originale femme fatale in un ruolo chiave.
Marco VICHI, Meglio di niente, Guanda
Franco Bordelli è in pensione da poco più di un mese. Non ha appuntamenti, non ha impegni, non ci sono ladri o assassini da catturare. Il suo lavoro gli manca molto: risolvere un caso intricato, frugare tra le pieghe dell’animo umano, mettere insieme intuizioni e riflessioni per rendere giustizia a chi ha subito un’ingiustizia. Non riesce a rinunciare alla sua passione. Può fare affidamento solo sul giovane vice commissario Piras, suo braccio destro quando era in servizio, che lo coinvolge nelle indagini a rischio di essere scoperto… ma se lo trasferissero? Bordelli non ci si vede proprio a fare l’investigatore privato, a occuparsi di beghe inutili e noiose. Nella sua carriera ha visto stupri, torture e soprusi di ogni tipo su ogni tipo di persona. Naturalmente odia tutto questo, e ha sempre cercato di combatterlo. È il primo ad augurarsi un mondo senza malvagità. Ma dal momento che non è possibile, ogni giorno aspetta con impazienza che il telefono squilli e che Piras gli dica che serve il suo aiuto. In fondo, com’è possibile non fare più lo sbirro? I pittori, i musicisti, gli scrittori vanno forse in pensione? Non si può smettere di fare quello che dà un senso alla propria vita… Arriverà un caso importante al quale potrà dedicarsi?