
di Irene Baldoni
SIENA. Ieri sera (17 ottobre)Corrado Guzzanti ha fatto il tutto esaurito al Nelson Mandela Forum di Firenze con il suo nuovo spettacolo, “Recital”. Il comico romano, in tournée da Aprile, ha attraversato l’Italia riscuotendo un enorme successo, e tornerà a Firenze il prossimo 4 Novembre.
Con la sua creatività esplosiva, Guzzanti è in grado di tenere il palco per più di due ore muovendosi in una scenografia minimal: una scrivania sulla destra ed un maxischermo che permette a tutto il pubblico di seguire il camaleontismo delle sue espressioni. Affiancato dalla sorella Caterina e dall’inseparabile Marco Marzocca, egli ripropone alcuni dei suoi personaggi classici: da Vulvia di Rieducational Channel al ministro Tremonti – presentato in vesti settecentesche ed assediato da un popolo che soffre la fame della crisi economica.
La satira di Guzzanti vive delle distorsioni della società odierna, scompone il cerimoniale e la retorica della politica in elementi essenziali di cui porta alla luce il banale ed il ridicolo. Si ha talvolta l’impressione che non ci siano battute costruite, ma un semplice cambiamento di prospettiva che rivela un paradosso. Per tutta la durata dello spettacolo Guzzanti trasmette un’ilarità fuori controllo, ma densa di una consapevolezza amara: lascia che l’uditorio lo segua inerpicarsi nelle costruzioni più bizzarre da cui fa emergere, come liberati, frammenti di realtà.
Tra le performance più applaudite dal pubblico, quella del messia dell’improvvisata religione di Quélo e la nuova imitazione di Antonio di Pietro, già andata in onda su RaiTre a “Che tempo che fa”. Guzzanti non tralascia nessuno dei recenti argomenti politico – sociali; le critiche al governo sono taglienti su ogni fronte e la diagnosi sulla sinistra extraparlamentare è impietosa, affidata allo slogan di uno scanzonato Bertinotti, “scindetevi e moltiplicatevi”.
La seconda parte dello spettacolo trascina sempre di più verso un’irriverente polemica anticlericale, scatenata dal materialismo di Padre Pizzarro e dagli sketch con Marco Marzocca nelle vesti di Padre Federico. La sorpresa finale, dal sapore di un omaggio giocoso, è l’apparizione in diretta dall’aldilà di Gianfranco Funari: in un’atmosfera di disillusione e fatalismo, siamo congedati con la sua descrizione del Paradiso, dove la questione morale è arrivata molto prima che sulla terra…
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SIENA. Ieri sera (17 ottobre)Corrado Guzzanti ha fatto il tutto esaurito al Nelson Mandela Forum di Firenze con il suo nuovo spettacolo, “Recital”. Il comico romano, in tournée da Aprile, ha attraversato l’Italia riscuotendo un enorme successo, e tornerà a Firenze il prossimo 4 Novembre.
Con la sua creatività esplosiva, Guzzanti è in grado di tenere il palco per più di due ore muovendosi in una scenografia minimal: una scrivania sulla destra ed un maxischermo che permette a tutto il pubblico di seguire il camaleontismo delle sue espressioni. Affiancato dalla sorella Caterina e dall’inseparabile Marco Marzocca, egli ripropone alcuni dei suoi personaggi classici: da Vulvia di Rieducational Channel al ministro Tremonti – presentato in vesti settecentesche ed assediato da un popolo che soffre la fame della crisi economica.
La satira di Guzzanti vive delle distorsioni della società odierna, scompone il cerimoniale e la retorica della politica in elementi essenziali di cui porta alla luce il banale ed il ridicolo. Si ha talvolta l’impressione che non ci siano battute costruite, ma un semplice cambiamento di prospettiva che rivela un paradosso. Per tutta la durata dello spettacolo Guzzanti trasmette un’ilarità fuori controllo, ma densa di una consapevolezza amara: lascia che l’uditorio lo segua inerpicarsi nelle costruzioni più bizzarre da cui fa emergere, come liberati, frammenti di realtà.
Tra le performance più applaudite dal pubblico, quella del messia dell’improvvisata religione di Quélo e la nuova imitazione di Antonio di Pietro, già andata in onda su RaiTre a “Che tempo che fa”. Guzzanti non tralascia nessuno dei recenti argomenti politico – sociali; le critiche al governo sono taglienti su ogni fronte e la diagnosi sulla sinistra extraparlamentare è impietosa, affidata allo slogan di uno scanzonato Bertinotti, “scindetevi e moltiplicatevi”.
La seconda parte dello spettacolo trascina sempre di più verso un’irriverente polemica anticlericale, scatenata dal materialismo di Padre Pizzarro e dagli sketch con Marco Marzocca nelle vesti di Padre Federico. La sorpresa finale, dal sapore di un omaggio giocoso, è l’apparizione in diretta dall’aldilà di Gianfranco Funari: in un’atmosfera di disillusione e fatalismo, siamo congedati con la sua descrizione del Paradiso, dove la questione morale è arrivata molto prima che sulla terra…
© RIPRODUZIONE RISERVATA