SIENA. Dopo tre anni di tournée, con L’uomo, la bestia e la virtù, e la candidatura come miglior attore protagonista ai Premi Olimpici del Teatro 2008, Leo Gullotta torna a vestire i panni di un personaggio pirandelliano, ne’ Il piacere dell’onestà, prodotto dal Teatro Eliseo.
Il regista e attore Fabio Grossi, che ha collaborato con alcuni dei più importanti registi teatrali italiani (Ronconi, Fenoglio, Nanni), metterà in scena al Teatro dei Rozzi di Siena, da venerdì (28 novembre) a domenica (30 novembre), alle 21.15, la commedia in tre atti, con un allestimento che rispetta completamente il pensiero e la scrittura del grande drammaturgo demistificatore.
Gullotta, nel ruolo del protagonista Angelo Baldovino, ci racconterà la storia di un uomo di poco conto, fallito e di dubbia moralità, che accetta, solo per il piacere dell’onestà, di sposare Agata, interpretata da Marta Richeldi, una ragazza di buona famiglia che aspetta un bambino da un uomo sposato, il rispettabile marchese Fabio Colli, impersonato da Martino Duane.
Angelo, indossando la maschera dell’onesto, metterà spietatamente a nudo la disonestà di questa famiglia, per cui l’apparire e il mostrarsi come si pensa che gli altri desiderano, conta molto più dell’essere.
Baldovino, deciso nel riscattarsi, nel prendersi cura della donna che ha sposato e del suo bambino, diventerà il “diverso”, inattaccabile per la sua condotta morale, sfidando le ottuse convenzioni sociali, della borghesia del tempo, che fino a quel momento relegavano la giovane Agata.
In questo modo attirerà su di sé l’inimicizia di Fabio, che ormai, non trovando più accoglienza dalla giovane amante, disperato, cercherà di metterlo alle strette, creando situazioni ad hoc che possano smascherarlo e rivelare la sua disonestà.
Un classico di Pirandello, per dimostrare come l’essere e l’apparire siano in realtà categorie senza alcun valore, frutto delle convenzioni e del conformismo della società. Per mostrare l’assurdità della condizione dell’uomo, costretto, pur nella molteplicità del suo sentire e del suo agire, nella catalogazione (l’adultero, l’innocente, l’onesto), e legato ad una forma che soffoca la vita. L’oppressione, la lacerazione dell’individuo provocata dagli schemi dei valori costituiti, fanno da filo conduttore in questo intreccio di maschere, portato in scena da Grossi con la collaborazione dello scenografo e costumista Luigi Perego e la suggestione delle musiche di Valerio Tiberi.
Il costo del biglietto è di 20 Euro, 19 per il ridotto (ultrasessantacinquenni, giovani fino a 29 anni, soci Unicoop Firenze) in platea I settore, 18 Euro, 17 ridotto, in platea II settore e palchi centrali, 12 Euro, 11 ridotto e 8 Euro RG (per i giovani fino a 29 anni) nei palchi laterali, mentre un posto nel loggione costerà 7 Euro, 5 Euro RG .
La biglietteria al Teatro dei Rozzi, sarà aperta giovedì 27, dalle 17 alle 20, venerdì 28, sabato 29 e domenica 30, dalle 16 fino all’inizio dello spettacolo.
Call Center, fino alle 12.30, 0577/292615-292614. Per prenotazioni telefoniche, chiamare lo 0577/46960, negli stessi giorni ed orari di apertura della biglietteria.