L’incontro, inserito nella programmazione degli Appuntamenti a Palazzo per i 50 anni dalla scomparsa del Conte, è per il 12 maggio nella Basilica dei Servi
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SIENA. Giovedì 12 maggio alle ore 21 la Basilica dei Servi (a Siena in piazza Alessandro Manzoni) ospiterà un nuovo Appuntamento a Palazzo, la serie di iniziative organizzate dall’Accademia Musicale Chigiana di Siena e curate da Stefano Jacoviello per ricordare il suo fondatore, Guido Chigi Saracini, nei 50 anni dalla scomparsa. Attraverso un excursus storico ed esecuzioni musicali il musicologo ed organista Cesare Mancini spiegherà il ruolo centrale avuto dall’organo nelle iniziative del Conte: una presenza, quella dello strumento a canne, che è stata alla base della realizzazione del Salone dei concerti di Palazzo Chigi Saracini e addirittura il motivo della nascita dell’Accademia Chigiana.
L’incontro si avvarrà della partecipazione della danzatrice Francesca Duranti per una originalissima serie di “figurazioni mimiche sacre” per danza ed organo, a rievocare un importante e coraggioso concerto organizzato dal Conte nel 1924, nel quale si esibirono il compositore ed organista Marco Enrico Bossi e la danzatrice belga Charlotte Bara.
Guido Chigi Saracini decise di rendere Palazzo Chigi Saracini un vero santuario per la Musica fin dal momento in cui ne entrò in possesso.
Per ufficiare i ‘suoi’ riti con la dovuta solennità, lo strumento adeguato non poteva che essere un organo. Ma doveva essere il più magnificente che si potesse ascoltare in Italia, collocato nel cuore del Palazzo: così, fra gli stucchi in stile settecentesco del salone progettato e realizzato appositamente da Arturo Viligiardi, il primo suono udito sarebbe stato quello delle canne.
Come in ciascuna delle sue imprese, anche questa volta il Conte seppe scegliersi un fedele consigliere, Marco Enrico Bossi, la cui frequentazione si trasformò rapidamente in sincera amicizia, tanto che il musicista divenne il suo primo vero consulente musicale. Nato a Salò nel 1861, Bossi era considerato fra i più grandi esponenti dell’arte strumentale italiana. Non si sa con precisione se sia stato lui l’originario ideatore del progetto dell’organo che ancora oggi si affaccia dalla balaustra del Salone. Di sicuro ne seguì dal principio la costruzione ad opera dei fratelli piemontesi Carlo e Francesco Vegezzi-Bossi.
Dopo molti rallentamenti e battibecchi epistolari, lo strumento viene inaugurato il 22 novembre 1923, data che segna l’inizio del primo grande rituale chigiano: la stagione di concerti “Micat in Vertice”. Lo stile nella scelta dei brani mostra immediatamente la volontà del Conte di bilanciare nella sua offerta artistica intellettualismo e aperta promozione della cultura musicale. Il padrone di casa non transige però sul rispetto che il pubblico deve tenere nei confronti dell’esecuzione: una sorta di devozione religiosa, adeguata – appunto – a un tempio.
Nel 1929 arriverà a Siena il giovane e già celebre Fernando Germani. Sarà lui il primo docente dell’Accademia Musicale Chigiana, che nasce nel 1932 con un corso di perfezionamento in organo, il primo e per anni l’unico in Italia. Per molto tempo anche i saggi degli studenti saranno aperti da un pezzo d’organo.
L’ingresso è libero. È raccomandata la prenotazione.
Per ulteriori informazioni www.chigiana.it.