A trenta anni da quei tragici eventi Ediesse edizioni (la casa editrice della CGIL) ha proposto, all’interno della collana “cinema/lavoro”, un film in dvd e un libro per ricordare il sindacalista che “aveva avuto il coraggio di rompere il silenzio”.
Nella Sala S. Pio del complesso museale Santa Maria della Scala il prossimo lunedì (1° marzo) alle 17.30, per la rassegna di appuntamenti di autore organizzata dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con il Centro Gabrio Avanzati, verrà proiettato il film di Giuseppe Ferrara Guido che sfidò le Brigate Rosse con Massimo Ghini, Anna Galiena, Gianmarco Tognazzi, Elvira Giannini e Mattia Sbragia. A seguire la presentazione del libro di Paolo Andruccioli Il testimone. Guido Rossa, omicidio di un sindacalista.
Alla serata, ad ingresso gratuito, saranno presenti il regista della pellicola, l’autore del testo e l’attrice Elvira Giannini.
Per la prima volta in quegli anni sotto il fuoco terroristico non cadeva un politico, un magistrato, un giornalista, un rappresentante delle forze dell’ordine, ma un operaio metalmeccanico. Con quell’orrendo crimine si aprì una breccia nel gruppo armato delle Brigate Rosse che da lì a poco inizierà a sgretolarsi.
Luciano Lama disse: “Ha pagato con la vita questo suo dovere di cittadino consapevole; ha pagato con la vita questo suo dovere di operaio cosciente; ha pagato con la vita questa sua testimonianza di fedeltà alla Repubblica italiana, alle sue leggi, ai valori di democrazia e di libertà”. Sarà proprio l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini a depositare sul corpo di Guido Rossa la medaglia d’oro al valore civile.
La risposta del proletariato fu chiara, decisiva, il terrorismo aveva svelato la sua vera natura, aveva superato ogni confine, l’attacco al cuore dello Stato non aveva più limiti.
Una folla immensa partecipò spontaneamente al funerale, la gente ordinaria rese omaggio all’uomo che aveva osato sfidare i brigatisti per difendere le istituzioni democratiche e i reali interessi del movimento operaio.
La scelta di Guido Rossa è stata coraggiosa, sopratutto per il momento storico in cui è avvenuta, la sua tragica vicenda non può e non deve essere soltanto argomento da libro di storia. Deve essere, sempre più, un insegnamento di senso civico che riporti la cultura contemporanea a valori che stanno alla base della democrazia.
Tante le domande di coscienza e di pensiero: perché “esporsi fino a quel punto? Ne è valsa la pena?”
L’appuntamento di Lunedilibri può rappresentare un’occasione per cercare risposte. Soprattutto dalla visione del film. Semplice e crudo. Come tutte le storie di sangue e di ingiustizia. Il dolore, la paura di chi sa che con il suo gesto mette a rischio la propria vita. Della moglie, consapevole, dentro una tragedia annunciata. E, soprattutto dei compagni, quelli di partito e di lavoro che, al contrario di lui, non hanno saputo dire ‘No. Adesso basta’.