Il 16 maggio ultimo appuntamento della stagione concertistica: protagonisti la bacchetta Erina Yashima, pupilla di Muti, e il violinista, artista serbo del secolo, Stefan Milenkovich
POGGIBONSI. Al Politeama di Poggibonsi gran finale per la stagione concertistica in collaborazione con l’ORT. Lunedì 16 maggio alle 21.00 sul palco l’ORT diretta da Erina Yashima, pupilla di Muti, e il violinista, artista serbo del secolo, Stefan Milenkovich.
Sarà una chiusura sorprendente con protagonisti due artisti tra i più talentuosi del momento a livello internazionale. Lei è Erina Yashima, 36 anni, bacchetta tedesca di origini giapponesi, allieva di Riccardo Muti, con una carriera in ascesa. Lui è Stefan Milenkovich nato a Belgrado (ma di origini italiane dal lato materno) 45 anni fa: un vero enfant prodige del violino, invitato a suonare davanti ai grandi della Terra e nominato artista serbo del secolo.
Erina Yashima è una direttrice dal talento raro che Riccardo Muti ha riconosciuto in lei aprendole le porte degli Stati Uniti. Qui ha lavorato con l’eccellenza, in tre stagioni come bacchetta assistente del Maestro alla Chicago Symphony Orchestra, e poi braccio destro di Esa-Pekka Salonen e Christoph Eschenbach, ha collaborato con il violoncellista Yo-Yo Ma, mentre in Europa ha debuttato al festival di Salisburgo. Oggi è assistente di Yannick Nézet-Séguin alla Philadelphia Orchestra e da poco nominata primo Kapellmeister della Komische Oper Berlin a partire dalla stagione 2022/23. Per la sua prima volta con l’Orchestra della Toscana sfida uno dei capisaldi del repertorio sinfonico, la Sinfonia n.3 Eroica di Beethoven, compositore che Erina conosce bene (ha debuttato con la Nona all’Arena di Verona la scorsa estate), e, come lei stessa ha detto: “essendo cresciuta fra le note e avendo sempre suonato (sono diplomata in pianoforte), è difficile per me scegliere un singolo compositore, ma forse direi proprio Beethoven. La prima volta che ho sentito la Quinta e la Nona sono rimasta profondamente colpita … ma la vera sfida oggi nell’affrontare pagine così famose, è confrontarsi con una tradizione tanto ampia quanto illustre. Ognuno ha il proprio gusto e un diverso modo di approcciarsi, il che aumenta la responsabilità di chi la esegue”. In apertura Yashima dirige l’unico lavoro di Max Bruch che ancora si continua a programmare: il Concerto per violino e orchestra op.26 del 1868. Ne è solista Stefan Milenkovich, acclamatissimo dal pubblico internazionale, personalità dell’anno. Inizia a studiare alla tenera età di 3 anni con il padre, rimasto suo insegnante fino ai diciassette; il suo talento lo porta, a soli 6 anni, a fare la sua prima apparizione da solista in un’orchestra. A 8 il suo primo concerto nella città natale di Belgrado, il primo di una lunga serie in tutto il mondo. A 10 anni, suona per il presidente Ronald Reagan in un concerto natalizio a Washington, a 11 anni per il presidente Michail Gorbačëv e l’anno seguente per Papa Giovanni Paolo II. A soli 16 anni festeggia il suo millesimo concerto. Si è esibito con la band rock Gorillaz, in uno dei luoghi più famosi del mondo, l’Apollo Theatre ad Harlem, New York: una performance acclamata dalla critica e presentata in diretta su MTV. È ospite frequente di trasmissioni tv e radio, profondamente impegnato in cause umanitarie. Anche lui è alla sua prima volta con l’ORT.