SIENA. Il pluripremiato, attore e regista, Toni Servillo, vincitore del Premio Gassman (2005), di due David di Donatello (2005 e 2008), e del premio EFA (Oscar europeo, 2008), porterà sul palcoscenico dei Rozzi, da martedì 3 a giovedì 5 febbraio, alle 21.15, la “Trilogia della villeggiatura”, del drammaturgo Carlo Goldoni.
L’opera, composta da tre commedie che si susseguono, Le smanie per la villeggiatura, Le avventure della villeggiatura e Il ritorno dalla villeggiatura, ci raccontano la critica, dell’autore, alla borghesia mercantile veneziana, della metà del 1700, mettendo in evidenza il frivolo desiderio, di un necleo familiare, di ben figurare in società, attraverso la descrizione dei preparativi per la sospirata vacanza in campagna, le avventure durante il soggiorno, e lo stemperarsi degli animi al ritorno.
“Ciò che conquista, della ‘Trilogia della villeggiatura’, è la sua assoluta originalità, la sua perfetta architettura teatrale – dice Toni Servillo – il quale, oltre ad esibirsi come attore, ha anche curato la regia e l’adattamento del testo. Sotto i nostri occhi, nello svolgimento delle tre commedie, assistiamo, come se si trattasse di un romanzo, alla trasformazione dei personaggi in ‘persone’, i cui destini, le cui emozioni, ci riguardano e ci toccano profondamente. Questa trasformazione è visibile soprattutto in Giacinta, che sembra sottrarsi alla propria rappresentazione, per rivolgersi, nei suoi monologhi, direttamente al pubblico e alla vita. […]. I personaggi, che via via incontriamo, sembrano raccontarci un oggi animato dalla necessità di ‘esserci’, piuttosto che di ‘essere’; da una ricerca ostinata e nevrotica della felicità; dall’incapacità di intravedere, all’orizzonte, novità che sostituiscano le abitudini.
Goldoni ci offre un’analisi lucida e cruda di questo mondo, che è anche il nostro. Un mondo in cui i sentimenti e i destini sono spesso trattati con fredda aridità, alla stregua di una partita doppia".
Nella società moderna, l’uomo è sopraffatto dalla necessità di apparire, spesso negando il proprio ‘essere’. Dal desiderio di appartenere ad uno status sempre più superficiale. Preso dalla frenesia, dallo scorrere e cambiare veloce di esigenze, in cui i
bisogni indotti vincono sulle necessità primarie, si affida alla vacuità delle cose, anziché alla realtà del proprio sentire.
Biglietteria al Teatro dei Rozzi, lunedì 2 febbraio, dalle 17 alle 20, e nei giorni di spettacolo, a partire dalle 16. Call Center per la prenotazione dei biglietti, fino al giorno che precede l’apertura della biglietteria, 0577/292615-292614.
L’opera, composta da tre commedie che si susseguono, Le smanie per la villeggiatura, Le avventure della villeggiatura e Il ritorno dalla villeggiatura, ci raccontano la critica, dell’autore, alla borghesia mercantile veneziana, della metà del 1700, mettendo in evidenza il frivolo desiderio, di un necleo familiare, di ben figurare in società, attraverso la descrizione dei preparativi per la sospirata vacanza in campagna, le avventure durante il soggiorno, e lo stemperarsi degli animi al ritorno.
“Ciò che conquista, della ‘Trilogia della villeggiatura’, è la sua assoluta originalità, la sua perfetta architettura teatrale – dice Toni Servillo – il quale, oltre ad esibirsi come attore, ha anche curato la regia e l’adattamento del testo. Sotto i nostri occhi, nello svolgimento delle tre commedie, assistiamo, come se si trattasse di un romanzo, alla trasformazione dei personaggi in ‘persone’, i cui destini, le cui emozioni, ci riguardano e ci toccano profondamente. Questa trasformazione è visibile soprattutto in Giacinta, che sembra sottrarsi alla propria rappresentazione, per rivolgersi, nei suoi monologhi, direttamente al pubblico e alla vita. […]. I personaggi, che via via incontriamo, sembrano raccontarci un oggi animato dalla necessità di ‘esserci’, piuttosto che di ‘essere’; da una ricerca ostinata e nevrotica della felicità; dall’incapacità di intravedere, all’orizzonte, novità che sostituiscano le abitudini.
Goldoni ci offre un’analisi lucida e cruda di questo mondo, che è anche il nostro. Un mondo in cui i sentimenti e i destini sono spesso trattati con fredda aridità, alla stregua di una partita doppia".
Nella società moderna, l’uomo è sopraffatto dalla necessità di apparire, spesso negando il proprio ‘essere’. Dal desiderio di appartenere ad uno status sempre più superficiale. Preso dalla frenesia, dallo scorrere e cambiare veloce di esigenze, in cui i
bisogni indotti vincono sulle necessità primarie, si affida alla vacuità delle cose, anziché alla realtà del proprio sentire.
Biglietteria al Teatro dei Rozzi, lunedì 2 febbraio, dalle 17 alle 20, e nei giorni di spettacolo, a partire dalle 16. Call Center per la prenotazione dei biglietti, fino al giorno che precede l’apertura della biglietteria, 0577/292615-292614.