
Nella saletta del teatro Mascagni, fino all’8 dicembre, un videoproiettore e delle stampe servono a rappresentare il lavoro di una ventina di artisti sul tema, appunto, dell’anniversario.
Le opere si dividono in due settori, uno figurativo e l’altro letterario: poesie e testi, che vogliono interpretare il pensiero comune e le emozioni ancora attuali legati alla vicenda del muro di Berlino. Nella memoria di ognuno di noi è ancora vivo il ricordo dei fatti legati a questo avvenimento, divenuto ormai storia dell’umanità e colmo di significati. E per i ragazzi della quinta superiore degli istituti Einaudi e Marconi di Chiusi presenti (ma anche per i futuri visitatori), che nell’89 non erano ancora nati, pannelli bianchi appesi alle pareti, per esprimere con matite e pennarelli la propria espressività su una vicenda che ha cambiato il corso della storia.Organizzata per volere del Comune, la mostra intende percorrere la strada del messaggio visivo, con installazioni e performances, riguardo alla poesia i versi improvvisati, recitati o letti sul momento solo in un secondo tempo sarebbero stati tradotti anch’essi in immagini, parole cristallizzate che oggi in questa occasione (speriamo nel prossimo futuro anche in altre) vengono esposte come opere grafiche.
Il gruppo Digit Art di Milano, coordinato da Giuseppe Denti e Il Prisma multimedia di Siena attivo dal 1980, fondato e diretto da Daniele Sasson, hanno raccolto le opere e voluto, non casualmente, intitolare questa rassegna: “XX autori per il muro”. L’intento è di proporre una riflessione, la più universale possibile senza alcuna politicizzazione o schieramenti particolaristici, una riflessione per non dimenticare per trasmettere a coloro che non erano presenti un messaggio di pace, di fratellanza, un monito alla non violenza qualunque essa sia. “Il muro – ha commentato il sindaco Luca Ceccobao all’inaugurazione – non è solo quello di Berlino, di muri purtroppo l’uomo è capace di erigerne tanti e sempre nel nome di qualcosa, un qualcosa che si scontra inevitabilmente con la libertà altrui. Non abbiamo ancora imparato la lezione, come dimostra il muro che in questo momento separa israeliani e palestinesi”. L’intento dell’iniziativa di Chiusi, allora, è soprattutto quello di offrire ai visitatori un momento di incontro e di riflessione su temi importanti come questo.