Alle ore 17 di sabato 19 l’inaugurazione della mostra “Evidentia” a Palazzo Patrizi con le immagini dei promotori dell’associazione culturale
SIENA. A quasi un anno dalla scomparsa prematura di Gianfranco Sciarra, l’assessorato alla Cultura e “Il Prisma Multimedia” promuovono l’iniziativa “Gli sguardi e le parole” con un doppio appuntamento finalizzato a ricordare l’attività politica, artistica e scientifica dell’ex consigliere comunale.
Alle ore 17 di sabato prossimo, 19 novembre, alla Casa della Città di Palazzo Patrizi (via di Città, 75), nel trentacinquesimo anniversario della fondazione de “Il Prisma Multimedia”, sarà inaugurata la mostra “Evidentia”, composta da immagini e fotografie di Bruno di Blasi, Daniele Sasson, Mauro Tozzi e lo stesso Gianfranco Sciarra: ovvero coloro che, insieme a Mario Guerri, all’inizio degli anni ’80, dettero vita all’associazione culturale nel fondo del civico 34 nel Casato di Sopra.
L’allestimento denota l’impegno di valorizzare la memoria come testimonianza della cultura collettiva e si articola per autori.
Gli “affreschi” di Bruno di Blasi ritraggono momenti personali, intimi e irripetibili di soggetti che vengono ricomposti secondo il ritmo, la tonalità e il contrappunto che caratterizza il suo lavoro, tendente a privilegiare la ricerca rispetto all’appagamento stilistico formale.
Lo sguardo di Daniele Sasson, invece, passa e si sofferma, con ironica pietas, sull’archeologia industriale di fabbriche dismesse e discariche, dove giacciono arrugginiti scheletri di macchine e macchinari, bidoni e poltrone, televisori rotti e sanitari sbreccati. Grazie alla magia e alla magnanimità dell’arte, quei cadaveri grigi si animano e recuperano una loro utilità, non più legata alla funzione originaria bensì di natura puramente estetica.
Nelle foto di Mauro Tozzi, come commenta Pietro Clemente nel catalogo della mostra, si instaura un clima narrativo, tanto che sembrano accompagnarci nella Siena raccontata da Edith Warthon a cavallo tra il XIX e il XX secolo, piena di americani che girano nelle vie cupe di una città buia e triste ma ricca di opere d’arte. La fotografia diventa una piccola matrice di racconti e, con il ricorso a tecniche “connessioniste”, mette in dialogo quotidianità e monumentalità, morte e vita.
Infine, per quanto datate, le immagini di Gianfranco Sciarra che avvertono sulla necessità di non fermarsi mai in superficie, all’apparenza, ma piuttosto di osservare e raccontare la realtà per come la sentiamo, prefigurando un percorso di ricerca che supera i limiti del visibile. <<Gianfranco amava la vita ed era curioso di tutto – afferma Mauro Tozzi – non si fermava all’apparenza, ma indagava per scoprire cosa si nascondesse sotto, quali fossero le molle che muovevano i meccanismi della nostra esistenza, quale fosse il senso stesso della vita>>.
La mostra sarà aperta al pubblico nella Casa della Città, a ingresso libero, tutti i giorni fino al 4 dicembre, in orario serale 17/20.
L’iniziativa “Gli sguardi e le parole”, che ha in programma anche l’incontro del 3 dicembre dal titolo “Confesso che ho vissuto – Gianfranco Sciarra, un anno dopo”, nella sala di Palazzo Patrizi, è realizzata con il sostegno di Sienambiente e la collaborazione di Gruppo informale Geotermia e Ambiente – GIGA, Legambiente, Italia Nostra, Associazione italiana degli Igienisti industriali e Istituto professionale “G. Caselli”.