Dario Aggioli e Guglielmo Favilla in scena al teatro dei Georgofili Accalorati per raccontare un fatto realmente accaduto durante la persecuzione degli ebrei
SAN CASCIANO DEI BAGNI. La stagione teatrale di San Casciano Bagni continua con “Gli Ebrei sono matti”, uno spettacolo di Dario Aggioli dedicato al Giorno della memoria, in programma sabato 27 gennaio (ore 21) al teatro dei Georgofili accalorati. Sul palco, lo stesso Aggioli con Guglielmo Favilla. “Gli Ebrei sono matti” si ispira a un fatto realmente accaduto durante il Ventennio fascista: nella casa di cura per malattie mentali “Villa Turina Amione”, l’allora direttore, il professor Carlo Angela, padre del noto presentatore televisivo, offrì rifugio a numerosi antifascisti ed ebrei, confondendoli con i degenti. La vicenda vede protagonista Enrico, che viene ricoverato in un manicomio in una clinica vicino Torino, lontano dai suoi cari, dalla sua città e dai discorsi del Duce, da lui tanto amati. Ferruccio, ebreo romano costretto a fuggire per l’ennesima volta, viene ricoverato in un manicomio vicino al confine, sotto un altro nome: Angelo. Il professore che dirige la casa di cura, per insegnargli a comportarsi come un malato di mente, lo mette in stanza con Enrico, uno dei più innocui tra i degenti. Ferruccio, per imparare ad essere un altro, si confronta con Enrico che non riesce ad essere più se stesso da tempo. Un matto vero fascista e un matto falso ebreo raccontano la tragedia delle leggi razziali attraverso la comicità della situazione. Per raccontare la patologia di Enrico, un tipo di demenza romanzata con tratti autistici, verranno utilizzate alcune particolari maschere realizzate in gioventù da Julie Taymor, regista di Titus e di Frida. La stagione di San Casciano dei Bagni è frutto di un’organizzazione congiunta tra il Comune e il teatro Boni di Acquapendente (direzione artistica Sandro Nardi). Ingressi: intero 12 euro, ridotti e ragazzi e 10 euro.