Lunedì 28 ottobre alle 15.30 all’Università per Stranieri di Siena. Iniziativa di toscanalibri.it
SIENA. Un viaggio coinvolgente nella storia dell’Italia, alla scoperta delle sentenze che hanno cambiato il Paese racchiuse nel libro “Storie di diritti e di democrazia” (Feltrinelli) curato dal giurista Giuliano Amato e dalla giornalista Donatella Stasio che aprono così le porte della Corte Costituzionale, un’istituzione a lungo impenetrabile. L’appuntamento è per lunedì 28 ottobre alle 15.30 all’Università per Stranieri di Siena (Aula magna Virginia Woolf, piazza Carlo Rosselli 27/28). All’iniziativa, promossa dal portale Toscanalibri.it in collaborazione con l’Università per Stranieri di Siena, interverranno insieme agli autori il rettore Unistrasi Tomaso Montanari e il docente di storia contemporanea e storia delle relazioni internazionali Mauro Moretti. Modera il giornalista Michele Taddei. Ingresso libero e gratuito.
La Corte costituzionale incarna i diritti che la Costituzione riconosce a tutti noi, li nutre e li difende. Ha un potere enorme perché con le sue decisioni insindacabili incide profondamente nella vita delle persone, della politica e delle istituzioni. Eppure, pochi la conoscono, al contrario di quanto accade alle Corti supreme di altri paesi. Non c’è americano o israeliano che non sappia che cos’è, e che cosa fa, la propria Corte, percepita come coscienza del popolo e dei suoi valori. In Italia, invece, la nostra Corte è una semisconosciuta e questo analfabetismo è grave in tempi di “regressioni democratiche” che, in Europa e nel mondo, stanno mettendo a rischio lo Stato di diritto proprio con un attacco alle Corti. Perciò, a un certo punto della sua storia, la Corte italiana decide di cambiare passo e di “viaggiare” – tra i giovani, nelle carceri, nelle piazze – per farsi conoscere. E conoscere. Decide di essere il corpo e soprattutto la viva voce della Costituzione per contribuire a formare una vera “mentalità costituzionale” e una piena coscienza dei diritti.
Il libro di Giuliano Amato e Donatella Stasio racconta i cinque anni in cui quel cambiamento ha preso corpo, le difficoltà, le sfide, i traguardi, le donne e gli uomini che ne sono stati protagonisti, le loro emozioni, le decisioni più delicate. È un pezzo di storia del nostro paese, che i coautori hanno attraversato insieme dentro la Corte, in ruoli e con responsabilità diversi. In quei cinque anni emerge con chiarezza il “dovere” di creare un legame di fiducia con i cittadini, essenziale per la tenuta di una democrazia costituzionale. Questo è il senso politico della comunicazione istituzionale, che non conosce zone franche. La polis, la cittadinanza, ha il diritto di conoscere e di capire, e chi amministra giustizia in nome del popolo non può sottrarsi alla responsabilità di spiegare e farsi capire. Che non è una prerogativa esclusiva di chi fa politica né un compito da delegare a terzi, né un mezzo per guadagnare consensi. È un dovere di ogni potere dello Stato. Un viaggio negli anni dell’apertura della Corte costituzionale alla società civile, per conoscere un’istituzione che ha cambiato l’Italia. Quando nel mondo soffia il vento di sovranismi e populismi, quando i diritti fondamentali vacillano e si aprono scenari di riforme, le Corti costituzionali sono l’antidoto migliore contro le regressioni democratiche.
Giuliano Amato è stato deputato dal 1983 al 1994 con il PSI, quindi – con L’Ulivo – senatore dal 2001 al 2006 e nuovamente deputato dal 2006 al 2008. Ha ricoperto le cariche di segretario del Consiglio dei ministri (nei governi Craxi I e Craxi II, 1983-1987), vicepresidente del Consiglio (1987-1988) e ministro del tesoro (1987-1989), presidente del Consiglio (governo Amato I, 1992-1993), presidente dell’AGCM (1994-1997), ministro per le Riforme istituzionali (1998-1999), nuovamente ministro del Tesoro (1999-2000) e presidente del Consiglio (governo Amato II, 2000-2001), infine ministro dell’Interno (nel governo Prodi II, 2006-2008). Giurista costituzionalista e docente di diritto costituzionale comparato all’Università degli Studi di Roma La Sapienza per oltre 20 anni, nel 2013 è stato nominato giudice della Corte costituzionale e dal 29 gennaio 2022 al 18 settembre dello stesso anno ne è stato presidente, fino alla cessazione del mandato da giudice costituzionale.
Donatella Stasio, giornalista, si occupa di giustizia e politica sulle pagine del Sole 24 Ore.