di Irene Baldoni
MONTALCINO. Sabato (17 aprile) a Montalcino si è tenuta l’inaugurazione della mostra “Geometrie di Pietra. Esperienze progettuali all’ombra della Fortezza”, che sarà possibile visitare fino al 15 Luglio.
Curata da Stefano Lambardi, montalcinese d’origine e professore della facoltà di architettura di Firenze, la mostra presenta 22 progetti elaborati dagli studenti universitari.
Individuate due zone adiacenti alla fortezza della città, ai ragazzi è stato chiesto di realizzarvi un ipotetico centro d’arte: i risultati di un anno di lavoro sono esposti nella suggestiva chiesa di S. Agostino – che si vuole così riportare ad una fruizione pubblica – attraverso plastici e viste che ne sintetizzano la concezione di base.
Come sottolineato durante la conferenza di presentazione – a cui hanno preso parte il sindaco di Montalcino Buffi, il presidente della Fondazione dei Musei Senesi Resti, i professori Tramonti e Cavallina, oltre allo stesso Lambardi – quest’iniziativa permette di riflettere sul rapporto tra il passato dei borghi medievali, città antiche assimilabili a musei a cielo aperto, ed ipotesi per un’espansione futura.
Nonostante spesso ampliamento significhi periferia, è ancora possibile creare spazi così come veniva fatto nel ‘200 o nel ‘400? L’interrogativo è certamente rilevante in una regione ricca di centri storici come la Toscana. I progetti diventano quindi modi per aprire un dibattito e, soprattutto, per coniugare l’attività didattica con la ricerca.
Gli studenti, infatti, si sono dovuti confrontare con un contesto culturale vincolante, penetrare nell’anima della città storica medievale, armonizzare la tradizione urbanistica antica con un’espressività personale e necessariamente influenzata dalle tendenze attuali. Ma il professor Lambardi insiste soprattutto sull’aspetto bilaterale dell’iniziativa: il legame tra università e amministrazione comunale pone quest’ultima di fronte ai risultati di una vera e propria sperimentazione scientifica che, pur non si traducendosi in realtà, costituiscono comunque un passo importante verso una maggiore consapevolezza delle potenzialità del proprio territorio.
Oltre alle sue finalità specifiche, l’iniziativa rappresenta dunque un esempio significativo delle sinergie che si possono creare tra giovani studenti o ricercatori ed una realtà che può arricchirsi di nuova linfa grazie alle loro idee e al loro entusiasmo.
In questi mesi quindi a Montalcino sarà possibile riscoprire, a partire dalla prospettiva dell’oggi, le geometrie di pietra della città antica; con le sue mura, i suoi vicoli, i giardini e le piazze ancora a misura d’uomo.