Estate 1867: Garibaldi a Rapolano Terme ed il sogno di Roma è il titolo dell'esposizione

RAPOLANO TERME. A Rapolano Terme proseguono con successo e partecipazione i festeggiamenti per il 150° anniversario dell’ Unità d’Italia. L’Assessore alla Cultura Ivo Coppola annuncia che domani (2 aprile) alle ore 16 alle Terme Antica Querciaiola sarà inaugurata la mostra “Estate 1867: Garibaldi a Rapolano Terme ed il sogno di Roma”. Lo storico Doriano Mazzini, nella sua relazione, riporta le parole del sindaco di Rapolano Terme Ireneo Magi, scritte nel 1908: “Il conte Cav. Pietro Leopoldo Buoninsegni, fervente patriota ed amico del Generale Garibaldi ebbe l’onore di ospitarlo, con la sua famiglia, per oltre venti giorni nel Castello del Poggio Santa Cecilia, mentre nei nostri rinomati Bagni mitigava gli spasimi della ferita d’Aspromonte”.
“La sezione che curerò nella mostra – spiega Doriano Mazzini – oltre al soggiorno che vide Garibaldi ospite dei bagni dell’Antica Querciolaia, vuole anche far conoscere la vita che si svolgeva in una piccola comunità, quale Poggio Santa Cecilia, nel tormentato periodo che va dal 1847, quando Pietro Leopoldo Buoninsegni raggiunta la maggiore età, era entrato nel pieno possesso dei beni lasciati dal suo benefattore Pietro Buoninsegni, alla sua morte (1874). Con l’esposizione di alcuni documenti si è cercato di ricostruire la “vertenza” tra il parroco don Giuseppe Laurenti e il Buoninsegni, che oltre ad essere proprietario esclusivo del castello e della tenuta, era anche patrono della chiesa parrocchiale. Da un fitto carteggio veniamo a conoscenza di un mondo violento, dove non si escludono colpi per annientare l’avversario. Relativamente al soggiorno di Garibaldi a Poggio Santa Cecilia, ciò è attestato da una lapide, posta sulla piazza che oggi porta il suo nome e da un inno che il generale compose il 18 agosto 1867, dove al centro c’è il sogno di conquistare Roma e l’avversione del potere temporale della Chiesa. Garibaldi, durante la sua permanenza a Poggio Santa Cecilia, ogni mattina, si recava ai bagni dell’Antica Querciolaia di Rapolano e le cure gli avevano giovato, tanto che in una lettera diretta all’amico Dr. Barni scrisse: ‘I bagni di Rapolano mi hanno tolto un resto d’incomodo al piede sinistro, e l’effetto ne fu istantaneo; ciocché mi dà buona opinione di questi bagni, che penso di continuare per alcuni giorni. Se siccome ottenni la cessazione dei dolori potessi acquistare un po’ più d’elasticità, io mi troverei forte come prima. Vostro Giuseppe Garibaldi’. Sopra la porta d’ingresso dello stabilimento termale fu posta una lapide per ricordare il soggiorno di questo ospite illustre.”
Sempre alle Terme Antica Querciolaia sabato 2 aprile sarà allestita la suggestiva mostra fotografica a cura di Patrizia Mori, Ivo Coppola e Marco Masti, con foto scattate al Poggio Santa Cecilia nei luoghi del soggiorno di Giuseppe Garibaldi.
Esclusivo e in tema con i festeggiamenti del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, il titolo degli scatti di Ivo Coppola: “Un borgo e una bandiera”. Immagini dense di emozioni, tra luci, erba verde e muri screpolati che racchiudono i segreti del tempo, dove si innalza, tricolore, la nostra bandiera. Altrettanto suggestive le fotografie di Patrizia Mori: un lavoro impegnativo e creativo dal titolo: “Memorie”, che è la ricostruzione in immagini, colori e simboli, di una storia italiana, dalla nascita in un antico casolare, alla visione attraverso i vetri di una vecchia finestra tra edere e piante rampicanti, che guarda al futuro. Di lato si posa morbido sul davanzale, nel romanticismo della foto e illuminato da un bagno di luce, il nostro tricolore. Tra gli antichi banchi di artigiani, scarponi, valigie, bottiglie, vecchi arnesi da lavoro, dove l’edera mette il rosso e il giallo delle foglie unendoli per sempre in una storia prettamente italiana, con la mitica 500 e ritagli di giornale. Scattate a Poggio Santa Cecilia anche le foto di Marco Masti, lavoro dal titolo: “Illuminazioni”. E di illuminazioni vere e proprie si tratta. Un gioco di luci e ombre tra tetti scuri e un cielo chiaro, muri screpolati dal tempo e presenze inquietanti di vecchi isolatori di porcellana, fili e tralicci.