Appuntamento il 16 novembre alle 17,30 nella Sala delle Lupe di Palazzo Pubblico
SIENA. Il 16 novembre, alle ore 17.30, nella Sala delle Lupe di Palazzo Pubblico di Siena, si terrà la presentazione del volume “Operazione Buon Governo. Un laboratorio di comunicazione politica nell’Italia del Trecento” (Torino, Einaudi, 2022) di Gabriella Piccinni, Professoressa emerita dell’Università di Siena.
Interverranno: la professoressa Elisabeth Crouzet-Pavan, dell’Università Paris-Sorbonne; Roberto Bartalini e Luca Verzichelli, professori dell’Università di Siena. A coordinare il tavolo sarà Roberta Mucciarelli, delegata del Rettore alle biblioteche. Sarà presente l’autrice.
Porgeranno il loro saluto: Roberto di Pietra, Magnifico Rettore dell’Università di Siena; Enrico Zanini, direttore del dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali e l’Archintronato Roberto Barzanti. Il programma dell’evento è pubblicato online all’indirizzo: www.unisi.it/unisilife/eventi/operazione-buon-governo.
«Il ciclo del Buon Governo, dipinto nel 1338 da Ambrogio Lorenzetti nel palazzo del Comune di Siena, è in assoluto una delle opere più celebri dell’arte italiana, da sempre oggetto di attenzione da parte di studiosi del pensiero politico, dell’arte, della società, della letteratura, della moda, delle istituzioni, del diritto. – Si legge nella scheda del volume a cura di Einaudi -. Ma quei 36 metri di pittura, intrecciati con i 62 versi di una Canzone che poteva essere cantata e ballata, innovarono anche il linguaggio della comunicazione politica. All’analisi di questa innovazione, chiamata qui «Operazione Buon Governo», è dedicato questo libro. Essa prese forma dalla volontà di governare con il consenso una società non pacificata e un’economia in trasformazione, mentre il governo dei mercanti, committente dell’opera, chiedeva la fiducia sul suo programma politico, e le leggi del Comune venivano rinnovate in un imponente testo statutario che si richiamava al diritto romano. Gli affreschi si presentano dunque come il prodotto non solo dell’artista ma anche dell’humus culturale della comunità civica e politica di cui Lorenzetti fu erede e protagonista. Con la sua magnifica inventiva, la sua abilità tecnica e una notevolissima perizia retorica, l’artista seppe rappresentare ogni aspetto della tumultuosa realtà sociale dell’epoca, dove i principî, le virtú e i vizi della politica generavano simbolicamente i loro “civili effetti”».