Osservare e controllare. Una città nel fascismo italiano e la sua polizia: il volume si presenta domani (18 febbraio) a Palazzo Patrizi
SIENA. Martedì 18 febbraio alle ore 17.30 nella Sala degli Intronati a Palazzo Patrizi (via di Città, 75 – Siena) Raffaele Camposano e Alessandro Orlandini dialogano con Gabriele Bassi sul suo Osservare e controllare. Una città nel fascismo italiano e la sua polizia (Unicopli, 2024), coordina Nicola Labanca.
In che modo la pubblica sicurezza degli anni del fascismo fu una “polizia del fascismo”? In che in misura le esigenze del regime si conciliarono con quelle di ordinario controllo sociale e tutela della sicurezza? Con riferimento alla provincia senese, questo studio indaga la prassi di polizia degli anni Trenta a partire dalle carte della questura e della prefettura e dei loro rapporti con gli Interni e le altre istituzioni preposte al controllo sociale e alla tutela dell’ordine pubblico. Ne emerge un quadro che conferma in parte la propensione della polizia del ventennio alla repressione del dissenso e alla lotta all’antifascismo, ma anche una serie di attività quotidiane che, non senza difficoltà, proseguirono in linea di continuità con il periodo liberale e nel dopoguerra. Fra gli aspetti che si pongono in evidenza: una cronica carenza di personale, decisamente inadeguato nel numero e nella preparazione alle pretese del governo fascista in materia di controllo sul territorio e sulle persone, ma anche una meticolosità nella sorveglianza sui sovversivi che sorprende all’interno di una provincia che non si espose mai troppo nei confronti del governo. Controllo che si allargò all’intera cittadinanza, coinvolgendo, nella provincia toscana come in tutta Italia, una serie di altre istituzioni ed i cittadini stessi in un clima di osservazione reciproca e di autolimitazione.
Gabriele Bassi, laureato in Storia Contemporanea e in Scienze Politiche, ha conseguito il Dottorato di Ricerca presso la Scuola Superiore di Studi Storici dell’Università di San Marino. Ha avuto incarichi universitari come borsista e assegnista conducendo ricerche su vari settori della contemporaneistica. In particolare si è occupato di storia del colonialismo italiano, di internati militari nella Seconda guerra mondiale e di storia del policing e della polizia italiana .