CASTELNUOVO BERARDENGA. Dopo il tutto esaurito realizzato con Giulio Scarpati e il suo Troppo buono, il secondo spettacolo in cartellone, Gabbato lo santo, al Teatro Alfieri di Castelnuovo Berardenga – sabato (5 dicembre) alle ore 21.15 – è con una delle compagnie toscane più interessanti del panorama nazionale, Gli Omini.
I quattro attori (due pistoiesi e due Casentinesi) – al secolo Riccardo Goretti, Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Luca Zacchini – sono una garanzia di qualità e originalità. Gabbato lo santo (vincitore al concorso “Giovani Realtà – Accademia Nico Pepe” 2008, selezionato dal Festival Kilowatt per la coproduzione 2009) è un concentrato di gags divertenti presentate con un ritmo incalzante, uno spettacolo travolgente e imperdibile. Partendo da un’indagine teatrale e socio–umanistica – che rientra nel progetto “Memoria del tempo presente” – Gli Omini costruiscono il loro percorso attraverso un’indagine in vari paesi d’Italia, ricercando “l’uomo” nelle sue diverse condizioni sociali, ambientali e culturali. Il loro “soggiorno” teatrale a Castelnuovo Berardenga durerà circa una settimana e gli abitanti del luogo, da lunedì 1 dicembre, potranno incontrarli e dialogarci. Il risultato di questa reciproca conoscenza umana e sociale si potrà vedere direttamente sul palco dell’Alfieri sabato 5 alle 21.
LA STRUTTURA
Lo spettacolo si serve del materiale raccolto sul luogo di residenza, delle persone conosciute, dando agli Omini ciò che fu degli uomini.Il materiale raccolto durante le interviste video, audio, cartacee, è stato quotidianamente visionato, esaminato, sbobinato, ampliato, sezionato e tagliato. Ogni giorno il materiale “distillato” è diventato parte stessa del testo teatrale che verrà messo in scena. La fase di scrittura ha inizio contemporaneamente a quella d’indagine. Sono fasi che non possono camminare separate. In questi momenti il ruolo dell’attore si apre. Immagazzinare per lasciarsi permeare dalle parole trattandole e tramutandole per renderle a chi le ha date. Per renderle visibili, capibili, paragonabili.Gli Omini si muovono perché hanno bisogno di soffermarsi a pensare e pensano perché hanno bisogno di muoversi. Tutto questo materiale è stato inserito in una traccia già scritta, già data, già datata. Una traccia data dalle date.
LO SPETTACOLO
Date di festa. Date rosse. Date segnate sul calendario. Saranno i bisogni, le sottrazioni, le bugie, le colpe, il non detto, a fare da filo rosso tra giorni rossi.Dondola sul filo, senza criterio, né alternativa; con speranze mal riposte, tra credenze superate e insormontabili, la nostra umanità. Anno dopo anno.Capodanno col botto. Ipocrisia, malinconia, auguri e formalità.Botti. Botte. Colpi gobbi. Non c’è gioco in cui non si possa barare. E vincere.Anche tra amici, anche se è festa. Per esultare, sfogare, sgolare.Poi chi ha peccato si pente. Prima Quaresima poi Pentecoste. Fatta la messa. Gabbato lo santo. Caduto il governo. Gabbato lo santo. Fatto lo sciopero. Gabbato lo santo. Il filo rosso sembra spezzarsi, bandiera rossa è fatta a brandelli.Meglio staccare, lasciar perdere, non ci pensare. L’Italia è paese di sole e di mare.Meglio festeggiare. È tradizione, abitudine, superstizione, religione, bisogno di ripienare il cappone. Bisogno di bisogno. L’uomo ha bisogno.Così la festa rimane e sopravvive a chi la vive e chi la vive si consuma. LA COMPAGNIAIl progetto Gli Omini nasce nel 2006 con lo spettacolo Crisiko! (finalista Premio Scenario 2007). Il modo di lavorare della compagnia si affina lungo il percorso dello spettacolo secondo un metodo del tutto particolare: tramite settimane di interviste, Gli Omini costruiscono i loro copioni con le parole della gente di piccoli comuni d’Italia. Lo spettacolo cambia ad ogni replica, per un anno, per poi attestarsi in versione definitiva e procedere senza più settimane di indagine. Con le stesse modalità, Gli Omini approntano il loro secondo lavoro: Gabbato lo santo (vincitore al concorso “Giovani Realtà – Accademia Nico Pepe” 2008, selezionato dal Festival Kilowatt per la coproduzione 2009), che ha avuto origine da un progetto di promozione teatrale di Fondazione Toscana Spettacolo, finanziato all'interno del Patto Stato Regioni Enti Locali per le attività culturali di spettacolo anno 2007.
I quattro attori (due pistoiesi e due Casentinesi) – al secolo Riccardo Goretti, Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Luca Zacchini – sono una garanzia di qualità e originalità. Gabbato lo santo (vincitore al concorso “Giovani Realtà – Accademia Nico Pepe” 2008, selezionato dal Festival Kilowatt per la coproduzione 2009) è un concentrato di gags divertenti presentate con un ritmo incalzante, uno spettacolo travolgente e imperdibile. Partendo da un’indagine teatrale e socio–umanistica – che rientra nel progetto “Memoria del tempo presente” – Gli Omini costruiscono il loro percorso attraverso un’indagine in vari paesi d’Italia, ricercando “l’uomo” nelle sue diverse condizioni sociali, ambientali e culturali. Il loro “soggiorno” teatrale a Castelnuovo Berardenga durerà circa una settimana e gli abitanti del luogo, da lunedì 1 dicembre, potranno incontrarli e dialogarci. Il risultato di questa reciproca conoscenza umana e sociale si potrà vedere direttamente sul palco dell’Alfieri sabato 5 alle 21.
LA STRUTTURA
Lo spettacolo si serve del materiale raccolto sul luogo di residenza, delle persone conosciute, dando agli Omini ciò che fu degli uomini.Il materiale raccolto durante le interviste video, audio, cartacee, è stato quotidianamente visionato, esaminato, sbobinato, ampliato, sezionato e tagliato. Ogni giorno il materiale “distillato” è diventato parte stessa del testo teatrale che verrà messo in scena. La fase di scrittura ha inizio contemporaneamente a quella d’indagine. Sono fasi che non possono camminare separate. In questi momenti il ruolo dell’attore si apre. Immagazzinare per lasciarsi permeare dalle parole trattandole e tramutandole per renderle a chi le ha date. Per renderle visibili, capibili, paragonabili.Gli Omini si muovono perché hanno bisogno di soffermarsi a pensare e pensano perché hanno bisogno di muoversi. Tutto questo materiale è stato inserito in una traccia già scritta, già data, già datata. Una traccia data dalle date.
LO SPETTACOLO
Date di festa. Date rosse. Date segnate sul calendario. Saranno i bisogni, le sottrazioni, le bugie, le colpe, il non detto, a fare da filo rosso tra giorni rossi.Dondola sul filo, senza criterio, né alternativa; con speranze mal riposte, tra credenze superate e insormontabili, la nostra umanità. Anno dopo anno.Capodanno col botto. Ipocrisia, malinconia, auguri e formalità.Botti. Botte. Colpi gobbi. Non c’è gioco in cui non si possa barare. E vincere.Anche tra amici, anche se è festa. Per esultare, sfogare, sgolare.Poi chi ha peccato si pente. Prima Quaresima poi Pentecoste. Fatta la messa. Gabbato lo santo. Caduto il governo. Gabbato lo santo. Fatto lo sciopero. Gabbato lo santo. Il filo rosso sembra spezzarsi, bandiera rossa è fatta a brandelli.Meglio staccare, lasciar perdere, non ci pensare. L’Italia è paese di sole e di mare.Meglio festeggiare. È tradizione, abitudine, superstizione, religione, bisogno di ripienare il cappone. Bisogno di bisogno. L’uomo ha bisogno.Così la festa rimane e sopravvive a chi la vive e chi la vive si consuma. LA COMPAGNIAIl progetto Gli Omini nasce nel 2006 con lo spettacolo Crisiko! (finalista Premio Scenario 2007). Il modo di lavorare della compagnia si affina lungo il percorso dello spettacolo secondo un metodo del tutto particolare: tramite settimane di interviste, Gli Omini costruiscono i loro copioni con le parole della gente di piccoli comuni d’Italia. Lo spettacolo cambia ad ogni replica, per un anno, per poi attestarsi in versione definitiva e procedere senza più settimane di indagine. Con le stesse modalità, Gli Omini approntano il loro secondo lavoro: Gabbato lo santo (vincitore al concorso “Giovani Realtà – Accademia Nico Pepe” 2008, selezionato dal Festival Kilowatt per la coproduzione 2009), che ha avuto origine da un progetto di promozione teatrale di Fondazione Toscana Spettacolo, finanziato all'interno del Patto Stato Regioni Enti Locali per le attività culturali di spettacolo anno 2007.
Gli Omini hanno applicato la loro metodologia di lavoro nei comuni di: Chiusi della Verna (AR); Capolona (AR); Pennabilli (PS); Prato (circoscrizione Prato Est); Rapolano Terme, nella frazione Serre di Rapolano (SI), Lamporecchio, Abetone, S. Marcello, Piteglio e Cutigliano: tutti nella provincia di Pistoia, Gardone Val Trompia (BS), Forlì (FC), Bibbiena (AR), Cavriglia (AR), Abbadia San Salvatore (SI), Fosdinovo (MS), Chiusi (SI), Capo di Ponte (BS). I copioni, ad oggi, si servono delle interviste raccolte in questi paesi.