SIENA. Mercoledì (12 maggio) a partire dalle ore 17,00 la rassegna Frammenti di Cultura giapponese, organizzata dall'associazione Neverland- l'isola che non c'è affronta, attraverso linguaggio cinematografico, l'immaginario di un Paese tanto lontano quanto suggestivo, visto attraverso la macchina da presa.
Nel pomeriggio sarà proiettata l'animazione di Miyazaki, La principessa Mononoke. In uno sperduto villaggio, Ashitaka, un valoroso guerriero, è costretto ad uccidere un mostro per proteggere la sua gente. Quando si accorge di aver ucciso un dio protettore della foresta, attirando su di sé una maledizione mortale, Ashitaka parte per le foreste dell'ovest dove si trova coinvolto nella guerra tra gli umani e gli dei, è qui che si imbatte nella giovane San, allevata dai lupi e chiamata Principessa Mononoke (spirito vendicativo)
Non una semplice favola di stampo disneyano, ma una storia di valori, di magia, di crescita, una rappresentazione a volte crudamente realistica, tuttavia ricca di quella filosofia e poesia tipiche del popolo giapponese. Lontano anni luce dal Giappone ipertecnologico , il sol levante di Miyhazaki è un luogo intriso di quella spiritualità, sempre messa a rischio dai gesti degli uomini.
Il film sarà l'occasione di confrontarci anche con i più piccoli, sulla loro idea del Giappone confrontata con il contesto occidentale.
Alle ore 21.00 è la volta di un classico della filmografia del Sol Levante: Ran (1985), del maestro Kurosawa, introdotto e commentato da Maurizio Comanducci.
Attraverso l’epopea di Hidetora-Lear, il regista traccia con semplicità, sullo sfondo tragico, una rassegna di lucide e crude riflessioni sull’ingiustizia del mondo, sulla follia dell’uomo dovuta alle sue smisurate e assurde ambizioni. Le tecniche utilizzate sono del tutto innovative, il Maestro dispensa effetti speciali con misura, senza invadere, mai fini a se stessi.
Da ogni inquadratura, ritratto o sequenza – spiega Maurizio Comanducci – si intuisce un attento studio, la scenografia risulta di una bellezza originale, secondo canoni estetici orientali che diventano universali e condivisi. Il ritmo seguito è un continuo graduale crescendo scandito dal geniale commento musicale di Toru Takemitsu, ricco di rumorismi fedeli, ma anche di personali rielaborazioni sonore, particolarmente riuscite ed efficaci.
Il samurai Kurosawa non lascia speranza, la guerra uccide tutti i protagonisti, lasciando un silenzio surreale fuori dal tempo.
Frammenti di Cultura Giapponese prosegue giovedì 13, alle ore 20,30 con una serie di brani poetici ispirati alle atmosfere del Sol Levante, a cura del Teatro della Pioggia, per concludersi poi venerdì 14 con una cerimonia di passaggio di cintura nera, cena a base di sushi (richiesta prenotazione) e cottura della ceramica Raku.