Presentato a Piancastagnaio il volume "Una storia di casa nostra"
di Augusto Mattioli
PIANCASTAGNAIO. “Una storia di lavoro. La racconta un libro edito dall’archivio storico del movimento operaio e contadino della provincia di Siena. Riguarda Floramiata, azienda che produce a Piancastagnaio fiori e piante.
“Una storia di casa nostra” è il titolo del libro curato da Mirella Mei, già responsabile della federazione dei lavoratori agricoli della provincia di Siena, e oggi presidente dell’archivio che riporta testimonianze di persone che a vario titolo hanno seguito dal 1982 in poi, anno dei inizio dell’attività dell’azienda, le sue vicende.
Il libro è stato presentato a Piancastagnaio, prima agli studenti del’Istituto tecnico Avogadro nell’ambito di Leggere è volare della Provincia poi in comune. Una storia che ancora continua e dà lavoro a 250 persone, più l’ indotto.
“Per noi dell’Amiata è un’azienda molto importante – sottolinea Graziano Piccinetti della Flai Cgil Floramiata – dal punto di vista economico politico e sociale. Un punto di riferimento per la nostra gente”. In effetti oggi quest’azienda è considerata un patrimonio del territorio da difendere e da salvaguardare per il ruolo che ha nell’occupazione ma anche nel tessuto sociale. Come è emerso anche dal dibattito nella sala del consiglio comunale.
La storia di quest’azienda inizia negli anni settanta dall chiusura delle non più produttive miniere di mercurio gestite dall’Egam (ente pubblico che si occupava delle produzioni minerarie italiane). E alla perdita del lavoro per 1110 minatori. Un vero choc l’Amiata senese e grossetana. Dopo anni di difficoltà il progetto Floramiata partì nel 1982 dopo non poche incertezze da parte dell’Eni. I 28 anni trascorsi non sono stafi facili. Basti ricordare la grandinata del dicembre del 2005 che fece danni enormi alle serre. Ma allora tutti,azienda, operai, sindacati, il territorio si rimboccarono le maniche per rimettere in sesto l’azienda per evitarne la chiusura, Che sarebbe stato un colpo durissimo per la montagna. Oggi Floramiata continua la sua attività, certo deve fare i conti con la crisi generale che non invoglia certo a comprare fiori e piante. Ma il suo ruolo è ancora fondamentale per l’economia amiatina.