di Paola Dei
SIENA. Lanciata da Filippo Mazzieri, titolare della libreria Mondadori di Siena e raccolta dal gruppo Scrittori Senesi, la proposta di candidare Siena a Capitale Italiana del libro.
In una città che é un racconto a cielo aperto circondata da luoghi altrettanti magici come le dolci e introverse colline della Val d’Orcia e delle Crete Senesi, dal florido Chianti, dalla Val d’Elsa e dalla Val di Merse, tanto per citarne alcune, dove arte, terme, vini, cultura si sposano armonicamente, emergono anche meravigliose iniziative che pulsano di vita e ci ricordano che leggere é un arricchimento che dura tutta una vita. Nessuno spreca mai tempo e nemmeno relazioni umane, quando legge un libro in solitudine e tantomeno quando lo scrive. I libri sono amanti silenziosi che non abbandonano mai ed aiutano a interpretare la vita con lenti che cangiano di volta in volta.
Siena Capitale Italiana del libro, é una notizia che sembra una naturale evoluzione, a cento anni dalla nascita di Federico Tozzi, grandissimo scrittore senese, che ho avuto il piacere di conoscere bene prima alle scuole superiori, dove il figlio Glauco era professore e preside e poi all’Università di Firenze dove é stato docente Luigi Baldacci, un critico e professore che nel 1993 ha dedicato un testo a Tozzi moderno. Nella città dove Italo Calvino è stato ricoverato quando il complesso Museale Santa Maria della Scala era ancora Ospedale e dove adesso una delle sale porta il suo nome e a pochi giorni dalla Giornata Mondiale del libro che si festeggia il 23 aprile.
Per raccogliere idee e stilare proposte da inviare al Comune di Siena e coinvolgere le Istituzioni, Massimo Granchi, Presidente dell’Associazione Scrittori Senesi, ha indetto una riunione nei locali del CRAL-MPS per questa sera 3 marzo alle ore 21 , aperto a tutti. Un momento importante che segna un primo step nella costruzione di questa proposta che inevitabilmente porta ad una frase di Marguerite Yourcenar: I libri sono riserve di grano da ammassare per l’inverno dello spirito.
La legge varata dal Senato agli inizi del 2020, stanzierà anno per anno, alle città che diverranno Capitali Italiane del libro, riceverà un finanziamento di 500.000 euro per la realizzazione di progetti. L’idea ha tratto spunto e ispirazione da quella di Capitale Europea della Cultura e calca le orme della Capitale Mondiale del libro, istituita nel 2001 e vinta in Italia soltanto una volta nel 2006 dalla città di Torino in collaborazione con Roma. La prima città che riuscì ad aggiudicarsi il titolo nel 2001 é Madrid in Spagna a cui hanno fatto seguito città di ogni Paese fino alla neo-eletta del 2020 Kuala Lumpur in Malaysia.
Gli scrittori senesi sono pronti a fare la loro parte consolidando e rendendo fattiva la proposta di Filippo Mazzieri che su Facebook ha ricevuto un numero incredibile di like.