Nella Contrada della Chiocciola le premiazioni dell'attrice e del giornalista
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di Letizia Pini
SIENA. All’interno del Festival dell’Italiano 2021 “Visioni. Retrospettive, scenari, nuovi linguaggi” si è tenuta ieri pomeriggio (14 ottobre) la premiazione del “Premio Visioni”, quest’anno assegnato all’attrice Barbara de Rossi e al giornalista, autore e conduttore televisivo Massimo Bernardini. La premiazione è avvenuta nella Sala Museale della Contrada della Chiocciola all’interno dell’iniziativa Ouvertoures “Tra appartenenza e omologazione: vivere l’identità nell’epoca dei social, della radio e della tv”, tenuta dallo stesso Massimo Bernardini.
In una sala a cui si accedeva rigorosamente secondo i vigenti protocolli di sicurezza anti-Covid, alla presenza delle autorità cittadine, della dirigenza della Contrada, degli Onorandi Priori delle Consorelle, del Rettore del Magistrato delle Contrade, dei tanti chiocciolini e della cittadinanza, il flauto del giovane e talentuoso Giuseppe Restaino dell’Istituto Rinaldo Franci ha accolto gli ospiti e aperto l’incontro.
Il Priore Marco Grandi ha ringraziato gli organizzatori del festival e dell’opportunità di continuare un dialogo iniziato ormai quattro anni fa e ha dato il via alla premiazione.
Il primo Premio Visioni quest’anno è stato realizzato dallo scultore Paolo Morandi e consegnato da Carla Bagna dell’Università per Stranieri di Siena (dove il Festival ha aperto i battenti nel pomeriggio), e dallo stesso artista che ha realizzato il premio, con la seguente motivazione: “Il Premio Visioni va a Barbara De Rossi per la versatilità e l’attenzione e sensibilità nei confronti delle donne e la capacità interpretativa per saper interpretare più donne diverse nella stessa piece teatrale”. Infatti Barbara de Rossi sta portando avanti lo spettacolo con il professor Arcangeli, direttore artistico del Festival dell’Italiano “Dante e le sue Donne”.
La serata è continuata con la conferenza di Massimo Bernardini, che si è prestato ad un’analisi sull’appartenenza e sulla glocalità ispirategli dallo studio della realtà ’senese’ attraverso il suo lavoro, la ricerca di Maurizio Tuliani su “Tra appartenenza e omologazione: vivere l’identità nell’epoca dei social, della radio e della tv”.
Citati Silvio Gigli, la funzione educativa della tv, i termini chiave come glocalità, appartenenza appunto, funzione della radio e l’intramontabile Pierpaolo Pasolini.
A Massimo Bernardini va il secondo Premio Visioni della serata. A consegnarlo lo stesso direttore artistico del Festival dell’Italiano Massimo Arcangeli con la seguente motivazione: “A Massimo Bernardini per aver saputo costruire una tv senza steccati, riuscendo ad intercettare, prima ancora che con la grande varietà di format e di temi, i discorsi che li animavano e tutt’ora li animano. Discorsi restituiti nella sua concezione del mezzo televisivo da una lingua semplice ma sedimentata, improntata ad una pedagogia del dire di nuova concezione sostenuta da un’idea di argomentazione narrativa efficace e originale”.