SIENA. Vi interessa un modo nuovo e divertente per celebrare la grande cucina senese? Prendete le ricette della nonna, dai pici all’aglione alle pappardelle alla lepre, dalle tagliatelle con i ceci alla scottiglia di pollo, conditele con molta fantasia e un pizzico di ironia e servitele ai personaggi celebri della letteratura mondiale, Trimalcione e il commissario Montalbano, Lolita e il giovane Holden, Pepe Carvalho e Leopold Bloom. Il successo sarà assicurato. E’ questa l’idea di fondo del libro “Falsi di gusto”, scritto da Vincenzo Coli e illustrato da Gianluca Biscalchin per i tipi della Nuova Immagine Editrice, presentato martedì 2 dicembre nella sala storica della Biblioteca degli Intronati. Quindici racconti che volgono in parodia i romanzi più famosi e li abbinano felicemente a una tradizione enogastronomica straordinaria. Davanti a un uditorio folto e caloroso, l’assessore alla cultura Massimo Vedovelli ha portato i saluti dell’amministrazione comunale e ha ricordato commosso l’amico e collega Alessandro Falassi che aveva scritto una prefazione colta e ironica, come era nel suo stile. Il professore Dario Ceccherini, vicepresidente della biblioteca degli Intronati, ha parlato delle tavole di Biscalchin, giornalista e illustratore milanese già studente universitario a Siena: il suo è un segno originale ed elegante, paragonabile allo stile di un maestro come Tullio Pericoli. Il professore Francesco Ricci, saggista e critico letterario, ha giocato sulle assonanze con il romanzo postmoderno e individuato il messaggio in filigrana: lo spirito della condivisione e il piacere della convivialità quale tratti distintivi della cultura senese. Stefano Tesi, giornalista e presidente dell’ASET, associazione stampa enogastroalimentare toscana, si è soffermato sul modo di comunicare le eccellenze culinarie, e ha rivelato che nella nostra regione esistono ben seicento varianti del ciaccino. “Falsi di gusto” sarà in vendita nelle librerie senesi fin dai prossimi giorni.
Ecco come, nell’introduzione, Vincenzo Coli presenta il suo libro:
“Cos’è “Falsi di gusto” ? Imitazione e/o parodia di capolavori della letteratura, innocente prova di scrittura, gioco privo di pretese culturali, ghiribizzo della memoria superfluo e proprio per questo plausibile, che assembla, quasi fossero materiali di risulta, lontane esperienze scolastiche, letture proprie dell’età matura, richiami agli esercizi di stile di Raymond Queneau e la nostalgia per Biblioteca di Studio Uno della Rai anni Sessanta, con le irresistibili versioni canterine del Quartetto Cetra. In questi raccontini apocrifi, agli immortali protagonisti dei romanzi di Joyce, Proust, Nabokov, Tolstoj, Brontë, Bukowski, Gadda, Camilleri, Vàzquez Montalbàn, Salinger, Hemingway, Borges, Yoshimoto, Barbery, Petronio Arbitro, capita – guarda caso – di mettersi a tavola e gustare le ricette della grande cucina senese. Felice incontro sottolineato dalle splendide illustrazioni di Gianluca Biscalchin, che vibrano di surreale ironia e stillano una qualità grafica calda e coinvolgente. Un disegno per ognuno dei racconti, un sorprendente bestiario felice di trovare sontuoso alimento nelle eccellenze enogastronomiche di questa città. A suo modo, è una dichiarazione d’amore”.