di Annalisa Coppolaro
MURLO. Ormai le iniziative legate alla fotografia sono parte integrante, da anni, dell’estate culturale di Murlo. Vari sono gli appuntamenti in programma per questi giorni. Intanto, la sera di domenica 4 settembre, nella piazza di Murlo, si svolge un autentico show dell’immagine, la proiezione tridimendionale DIA sotto le stelle, a cura di Andreella Photo e FotoMaster.
L’iniziativa è organizzata dalla Pro Loco di Murlo, preceduta da un buffet e nell’ambito di altri eventi quali i workshop con Bruno Bruchi (4/5 settembre) e Sandro Santioli (11/12 settembre).
Sarà sempre possibile visitare la mostra del concorso Obiettivo Murlo, aperta nella Palazzina fino al 12 settembre prossimo. Inoltre, una grande mostra a cura del Comune di Murlo sta per aprirsi nel prossimo week-end. Si tratta di foto scattate dal murlese di adozione Fabio Cappelli, 50 stupende immagini raccolte sotto un solo titolo: Per non far finta di non sapere: reportage dai campi profughi palestinesi in Libano . Una mostra straordinaria di immagini scattate durante un viaggio conoscitivo in Libano a cui Cappelli, di Murlo, ha partecipato insieme ad una delegazione di giornalisti, politici e persone comuni. ‘’Un viaggio di quelli che ti cambiano la vita’’, ha avuto modo di dirci il fotografo , ‘’Quando torni a casa ti rendi conto che non potrai più vedere le cose come le vedevi prima di partire….La mostra non vuole essere solo una denuncia della situazione a cui sono costretti gli amici palestinesi , ma anche un messaggio di speranza, in modo che anche noi possiamo far sentire la nostra voce verso i potenti del mondo, perchè una situazione come questa possa non ripetersi più’’.
La mostra fotografica di Fabio Cappelli, che sarà aperta fino al 18 settembre, è già stata presentata in anteprima nazionale a Roma durante la giornata in ricordo di Stefano Chiarini, il giornalista del Manifesto, ed è poi stata esposta in vari centri italiani quali Bressana Bottarone, in provincia di Pavia, Polistena (Reggio Calabria), San Casciano Val di Pesa, Lari presso Pisa, San Gimignano, Campi Bisenzio,s empre con grande risonanza di pubblico e critica. La serie di immagini, uomini, donne, bambini, una prospettiva ‘dal basso’ che narra le esperienze dei singoli individui in una realtà molto difficile come quella di un campo profughi, ha un potere sorprendente, e vuole anche essere una denuncia, un modo di dare voce a chi non ce l’ha. La mostra di Murlo fa parte delle iniziative estive del Comune; Fabio Cappelli l’ha realizzata insieme alla compagna Mariangela Iannotta, è composta di 50 fotografie formato 30 x45 e di un dvd con immagini in slide show accompagnate ad audio, più alcuni pannelli dove si racconta la situazione dei campi profughi. Viene anche dato un minicatalofo ai visitatori. Le foto raccontano storie , non solo di condizioni dure di vita, ma anche di un’identità negata. 400.000 palestinesi vivono nei 12 campi profughi libanesi, a loro viene precluso l’accesso a 73 professioni, l’iscrizione a molte facoltà universitarie, e molto altro. Gli sguardi e le storie dietro alle splendide immagini di Cappelli sono toccanti, realizzate con vari intenti, tra cui quello di sensibilizzare il visitatore ad una realtà che non può e non deve essere ignorata solo perchè i media ne parlano poco e spesso male. Appuntamenti da non perdere a Murlo.
MURLO. Ormai le iniziative legate alla fotografia sono parte integrante, da anni, dell’estate culturale di Murlo. Vari sono gli appuntamenti in programma per questi giorni. Intanto, la sera di domenica 4 settembre, nella piazza di Murlo, si svolge un autentico show dell’immagine, la proiezione tridimendionale DIA sotto le stelle, a cura di Andreella Photo e FotoMaster.
L’iniziativa è organizzata dalla Pro Loco di Murlo, preceduta da un buffet e nell’ambito di altri eventi quali i workshop con Bruno Bruchi (4/5 settembre) e Sandro Santioli (11/12 settembre).
Sarà sempre possibile visitare la mostra del concorso Obiettivo Murlo, aperta nella Palazzina fino al 12 settembre prossimo. Inoltre, una grande mostra a cura del Comune di Murlo sta per aprirsi nel prossimo week-end. Si tratta di foto scattate dal murlese di adozione Fabio Cappelli, 50 stupende immagini raccolte sotto un solo titolo: Per non far finta di non sapere: reportage dai campi profughi palestinesi in Libano . Una mostra straordinaria di immagini scattate durante un viaggio conoscitivo in Libano a cui Cappelli, di Murlo, ha partecipato insieme ad una delegazione di giornalisti, politici e persone comuni. ‘’Un viaggio di quelli che ti cambiano la vita’’, ha avuto modo di dirci il fotografo , ‘’Quando torni a casa ti rendi conto che non potrai più vedere le cose come le vedevi prima di partire….La mostra non vuole essere solo una denuncia della situazione a cui sono costretti gli amici palestinesi , ma anche un messaggio di speranza, in modo che anche noi possiamo far sentire la nostra voce verso i potenti del mondo, perchè una situazione come questa possa non ripetersi più’’.
La mostra fotografica di Fabio Cappelli, che sarà aperta fino al 18 settembre, è già stata presentata in anteprima nazionale a Roma durante la giornata in ricordo di Stefano Chiarini, il giornalista del Manifesto, ed è poi stata esposta in vari centri italiani quali Bressana Bottarone, in provincia di Pavia, Polistena (Reggio Calabria), San Casciano Val di Pesa, Lari presso Pisa, San Gimignano, Campi Bisenzio,s empre con grande risonanza di pubblico e critica. La serie di immagini, uomini, donne, bambini, una prospettiva ‘dal basso’ che narra le esperienze dei singoli individui in una realtà molto difficile come quella di un campo profughi, ha un potere sorprendente, e vuole anche essere una denuncia, un modo di dare voce a chi non ce l’ha. La mostra di Murlo fa parte delle iniziative estive del Comune; Fabio Cappelli l’ha realizzata insieme alla compagna Mariangela Iannotta, è composta di 50 fotografie formato 30 x45 e di un dvd con immagini in slide show accompagnate ad audio, più alcuni pannelli dove si racconta la situazione dei campi profughi. Viene anche dato un minicatalofo ai visitatori. Le foto raccontano storie , non solo di condizioni dure di vita, ma anche di un’identità negata. 400.000 palestinesi vivono nei 12 campi profughi libanesi, a loro viene precluso l’accesso a 73 professioni, l’iscrizione a molte facoltà universitarie, e molto altro. Gli sguardi e le storie dietro alle splendide immagini di Cappelli sono toccanti, realizzate con vari intenti, tra cui quello di sensibilizzare il visitatore ad una realtà che non può e non deve essere ignorata solo perchè i media ne parlano poco e spesso male. Appuntamenti da non perdere a Murlo.