Le opere di Alessandro Bellucci propongono un passaggio dalla grafica alla pittura

SIENA – Resterà aperta fino al 25 gennaio, dopo una proroga, la mostra Epokè, con le opere di Alessandro Bellucci, alla galleria Fusi&Fusi di via delle Terme a Siena. Il titolo ne racchiude un messaggio preciso: l’abbattimento dei preconcetti e dei pregiudizi, nel tentativo di aprirsi a quella verità che l’uomo va cercando da sempre. Integrano la mostra da due collane in argento e vetro, realizzati da Alessandra Bellucci, allieva del maestro Valerio Passerini, Alessandro Bellucci (Siena 1963) è un pittore che ha avuto i suoi esordi nei primi anni Ottanta del secolo scorso, ed ha operato con il linguaggio della grafica e dell’immagine coordinata, trasferendo in questa disciplina tutto il valore iconico che è la componente primaria della sua arte. Da ciò ne è scaturita una serie di immagini di grande potenza utilizzate nell’ambito editoriale come in quello del packaging portando in questi settori, specie nel primo un grande rinnovamento formale su scala prima locale ed ora nazionale. Possiamo definire l’opera di Bellucci quella di un pittore di contenuti, di uno che dipinge, cioè illustra la specificità profonda di una realtà.
Queste le istanze formali che Bellucci ha trasferite dalla pittura alla grafica sono, nei lavori di questa mostra ritrasferite dalla grafica alla pittura come un distillato, il risultato è di grande valore iconico, dove le dinamiche compositive toccano l’assoluto dell’astratto, e dove l’assoluto della campitura digitale è ritrovato attraverso la pennellata. Abbattere i pregiudizi significa considerare l’artista come un uomo, il talento come un dono di servizio e l’opera come un arricchimento per la collettività, queste sono le componenti principali per ridefinire lo scopo dell’arte argomento che verrà trattato nel corso del 2011 con le mostre all’Inner room, a cui Epokè apre la via. I quadri sono in acrilico e oggetti su tela, con un gioiello in argento e vetro realizzato per l’occasione dal laboratorio Oropa di Siena su disegno dell’artista. L’allestimento è di Romeo Giuli, il concept di Federico Fusi.