La presentazione di “Sogni e favole”, domani 15 febbraio, all'AccaBì di Poggibonsi, è organizzata dalla “Scintilla”
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POGGIBONSI. Un incontro in due tempi con Emanuele Trevi, una delle voci più originali e autorevoli della nostra letteratura: un tempo per incontrare la Roma di Trevi, negli anni Ottanta, come raccontata nel suo ultimo, bellissimo libro, “Sogni e favole” (Ponte alla Grazie), un attraversamento insieme ad Arturo Patten, Amelia Rosselli, Cesare Garboli e Metastasio di una Roma piovosa e arcaica, affascinante e sorprendente; un altro tempo per raccontare Pasolini, di cui Emanuele Trevi è uno dei più grandi conoscitori, e la sua Roma.
L’appuntamento, ideato e organizzato dall’associazione “La Scintilla”, è per venerdì 15 febbraio alle 17.45 presso l’auditorium del Centro AccaBì (via Carducci, 1 Poggibonsi). A conversare con l’autore Ivo Grande.
L’incontro fa parte della rassegna “Il giro d’Italia in quattro scrittori” organizzata in collaborazione con l’Associazione “Amici di Romano Bilenchi”, con il patrocinio e il contributo del Comune di Poggibonsi
Il libro
Roma, 1983. Il Novecento brilla ancora. Emanuele, neppure ventenne, lavora in un cineclub del centro. Una notte, al termine di un film di Tarkovskij, entra in sala e vi trova un uomo solo, in lacrime. È Arturo Patten, statunitense trapiantato a Roma, uno dei più grandi fotografi ritrattisti. Per tutto lo scorcio del secolo, Emanuele ascolterà la lezione del suo amico, Lucignolo e Grillo Parlante assieme, che vive la vita con invidiabile intensità, e grazie a lui incontrerà Cesare Garboli, il «grande critico» cui è qui dedicato uno splendido cammeo, che prima di morire gli affiderà la missione di indagare su Metastasio e sul suo sonetto Sogni, e favole io fingo. «Favole finge» tutta la grande letteratura moderna qui evocata, da Puškin a Pessoa fino ad Amelia Rosselli, somma poetessa italiana del Novecento, che abita nella stessa strada di Arturo e che come lui lascerà la vita per scelta; Emanuele incontrerà più volte quel meteorite umano, sempre in fuga da oscuri e spietati nemici, e con Arturo è lei, e la sua eredità, l’altra protagonista di questo folgorante «libro strano» di Trevi – romanzo autobiografico e divagazione saggistica assieme, sette anni dopo Qualcosa di scritto. Arturo, Amelia, Metastasio guidano lui e noi nel cuore di una Roma piovosa e arcaica, nel cerchio simbolico della depressione e dell’insensatezza, verso l’approdo vitale dell’illusione: se, come scrive Metastasio, le storie inventate suscitano in noi la stessa commozione delle vicende reali, forse di sogni e favole è fatta la vera vita.
L’autore
EMANUELE TREVI è nato a Roma nel 1964. Collabora al Corriere della Sera e al manifesto. Da Ponte alle Grazie sono usciti Qualcosa di scritto. La storia quasi vera di un incontro impossibile con Pier Paolo Pasolini (2012) e la nuova edizione di Musica distante (2012). Tra gli altri suoi libri: I cani del nulla (Einaudi, 2003),Senza verso. Un’estate a Roma (Laterza, 2004), Il libro della gioia perpetua (Rizzoli, 2010), Il popolo di legno (Einaudi 2015).