Il regista a tratti sembra farsi indietro per far posto allo script di John Logan e Rick Elice
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di Paola Dei
SIENA. L’ultima fatica di Clint Eastwood nelle sale cinematografiche per raccontarci le vicende di Frankie Valli con John Lloyd, Eriche. Bergman, Michael Lomenda, distribuito da Warner Bross Italia, basato sull’omonimo musical del 2006 di Marshall Brickman e Rick Elice con la sceneggiatura di John Logan.
Frankie e Tommy sono legati da una grande amicizia che li vede uniti anche nel portare a termine qualche lavoretto illegale per il boss Gyp de Carlo. Frankie però ha altri sogni ed una voce fantastica grazie i quali riesce a persuadere anche il boss. Grazie alla determinazione ed al talento Frankie con Bob e Nick riuscirà a formare il gruppo dei Four Season per approdare negli anni 70 nel mondo del pop.
Un nuovo rischio per. Clint Eastwood che ha il pregio di avvicinarsi ad un mondo da sempre amato, come lo è quello della musica, lo ricordiamo autore di colonne sonore di successo e di racconti di vita e suono, per raccontarci con la stessa passione di sempre il successo di Broadway di Jersey Boys. Una storia che in molti particolari sembrerebbe più appartenere alle corde di Martin Scorsese, ma Clint riesce comunque a non tradire lo spirito dello show, dove a tratti sembra farsi indietro per far posto allo script di John Logan e Rick Elice.
Momenti sospesi e momenti ben delineati scanditi da sequenze precise fino ad un momento di montaggio geniale all’arrivo in scena del Brill Building, tempio del pop e luogo in cui la storia della musica cambierà irreversibilmente, che viene ripreso con un carrello verticale, che ad ogni nuovo piano del palazzo scopre un genere nascente di pop music. Il sovraccarico di avvenimenti si fa però sentire in altre scene rendendo il film un’opera minore rispetto ad altri capolavori dello stesso regista ma sempre apprezzabile e degna di ogni attenzione.