Molte le iniziative in programma anche in questa edizione
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SIENA. Inaugurata nel segno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e delle celebrazioni del 4 novembre, la ventunesima edizione di “Leggere è volare” ai giardini della Lizza in realtà non ha avuto proprio niente di solenne, grazie all’allegra presenza di intere scolaresche che si sono divertite davanti al collage di scene da “Ideali , tumulti e locomotiva, il Risorgimento dai finestrini dei treni” della compagnia Teatro d’Almaviva, poi hanno assistito diligentemente alla cerimonia e infine si sono letteralmente impossessate degli stand. Non a caso la mostra del libro per ragazzi e giovani da quest’anno si chiama festa. Era stata il prefetto Gerarda Pantalone – lo ha ricordato lei stessa durante la presentazione – a voler far coincidere l’apertura della mostra con le celebrazioni, proprio per sottolineare l’importanza di questo evento culturale per l’intera città e per rimarcare il clima di splendida sinergia tra istituzioni. Antonio De Martinis dirigente dell’ufficio cultura della Provincia, che ha realizzato la rassegna grazie al contributo della Fondazione Monte dei Paschi, ha letto il messaggio di saluto e di apprezzamento per la festa spedito da Andrea Camilleri all’assessore provinciale alla cultura Marco Saletti, e ha ricordato che quest’anno, proprio in omaggio al 150°, la rassegna è stata costruita intorno al monumento a Garibaldi, con l’intento di esaltarne la presenza e la memoria. In effetti la superficie destinata all’esposizione, grazie alla collaborazione delle librerie senesi e agli editori locali organizzati da SienaLibri, è aumentata notevolmente, e si è riusciti a mettere in piedi più eventi dell’anno scorso, ben 114 tra presentazioni di libri, spettacoli e laboratori, pur avendo un budget molto inferiore rispetto al passato per via della crisi della finanza pubblica. Il sindaco di Siena Franco Ceccuzzi ha sottolineato l’importanza per la città di un evento culturale come questo dedicato ai giovanissimi, mentre il presidente della Provincia Simone Bezzini ha apprezzato il clima di collaborazione tra istituzioni che ha permesso di ottimizzare risorse sempre più ristrette e ottenere buoni risultati, e ha affermato che la cultura va difesa in momenti di crisi come questo, ma in maniera non statica, bensì affidandosi alla fantasia, per fare più cose con meno risorse. Perché, ha concluso Bezzini, la memoria storica deve essere tramandata con la diffusione della cultura, con la scrittura e con la lettura, coinvolgendo le scuole e moltiplicando le opportunità di incontro e di riflessione insieme ai più giovani.