Da gennaio 2012 i primi studenti e un fitto programma di residenze
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Le porte del Siena Art Institute si apriranno alle 16, quando le aule di via Tommaso Pendola mostreranno per la prima volta il proprio volto a tutta la città con mostre, laboratori e installazioni. Protagoniste, tutte le espressioni artistiche che fanno parte dell’offerta formativa della scuola: la stampa e l’incisione, con le acquatinte originali dello scultore Marino Marini eseguite da Walter Sarfatti; la fotografia, con i trittici dedicati alla “Vita familiare” di Jacqueline Tune; la scrittura creativa, con i brani del nuovo libro di Jeff Shapiro, ispirato al Don Giovanni di Mozart; i ricordi di famiglia di Dejan Atanackovic raccolti nei quattro video ‘The Clock maker and Other Stories’; la rilegatura e il restauro di libri, con l’open studio di Jennifer Storey-Macintosh; la ceramica, con i lavori in bucchero e terracotta di Silvia Ghelardini.
Ma non saranno solo i lavori dei docenti della scuola i protagonisti di questo grande happening d’arte. Dall’Europa all’Australia, dagli Stati Uniti alla Cina, dal Messico alle Filippine, da Israele al Brasile, dall’Iran allo Zimbabwe, anche tremila artisti da più di 70 paesi del mondo daranno virtualmente il benvenuto al Siena Art Institute con altrettante opere formato cartolina che coloreranno le pareti della scuola dando vita ad una grande installazione d’arte collaborativa. Per tutta l’estate, tantissimi talenti da ogni angolo del pianeta hanno risposto all’appello a partecipare con un loro lavoro alla giornata inaugurale del Siena Art Institute. Un’esplosione di creatività che testimonia il potere dell’arte di creare legami e abbattere le distanze, geografiche e culturali, in linea con la mission e gli obiettivi della scuola: “Essere non solo un polo d’eccellenza per la formazione artistica – conferma il direttore Miriam Grottanelli – ma anche un contenitore d’arte aperto e informale in cui incontrarsi e condividere esperienze, uno spazio in cui accogliere i migliori talenti internazionali e farli dialogare tra loro e con il territorio, esplorando le connessioni tra arte e società, contribuendo a crearne, dando impulso a nuovi progetti che traggano linfa vitale proprio da questa contaminazione virtuosa degli artisti tra loro e con la comunità locale”.
Il tutto sotto l’egida di una delle famiglie che hanno fatto del mecenatismo il proprio segno distintivo nel mondo, i Getty, e in particolare di Paul Getty III, recentemente scomparso, che ha creduto in questo progetto e ha scelto di regalare a Siena questo spazio multiculturale in cui avvicinarsi all’arte in modo informale e diventarne protagonisti in prima persona. Ne è una testimonianza proprio la giornata inaugurale, che vedrà esposti i lavori realizzati da grandi e piccini durante i laboratori estivi con Lisa Nonken, Rebecca Taber, Michael Eldridge, Jennifer Storey-Macintosh, Walter Sarfatti e Pia Kalfon: disegni, dipinti, collage, stampe e una grande ragnatela di fili colorati che adulti e bambini hanno tessuto tutti insieme, rivestendo le pareti e il soffitto di un’intera aula.
Piccole opere d’arte con cui il Siena Art Institute ha voluto coinvolgere nel proprio debutto in società tutta la comunità residente, dando un saggio del ricco ventaglio di corsi per grandi e piccini che la scuola offrirà da ottobre: ceramica, gioielleria, tessitura, lavoro a maglia, pittura e disegno, rilegatura di libri e due proposte per bambini e ragazzi per avvicinarsi all’arte in modo spontaneo e divertente. A ottobre riprenderà anche “StARTers – Assaggi d’arte”, il calendario che di incontri che, dopo l’esordio della scorsa primavera, proporrà per tutto l’autunno chiacchierate d’artista con i più interessanti nomi del panorama artistico, locale e internazionale. L’offerta accademica della scuola, con corsi di livello universitario e post-universitario, partirà invece a gennaio 2012, quando il Siena Art Institute inizierà ad accogliere i primi studenti d’arte da tutto il mondo.
“Offriremo sia percorsi di formazione finalizzati all’acquisizione di una competenza pratica – spiega Miriam Grottanelli – sia corsi più teorici, con cui vogliamo spronare i nostri studenti a riflettere sul processo creativo, a sviluppare il loro senso critico e ad interrogarsi sul ruolo dell’artista nella società moderna. I nostri allievi avranno l’opportunità di condividere gli spazi della scuola con visiting artists già affermati, a cui sarà richiesto di intervenire con dei momenti di critica sul lavoro di ciascuno di loro. E’ una formula molto originale per l’Italia, che abbiamo scelto perchè vogliamo offrire ai nostri allievi tutti gli strumenti utili per sviluppare una propria personalità artistica matura e consapevole”.
Proprio l’impegno per portare a Siena in residenza le voci più interessanti dell’arte contemporanea rappresenta l’altra grande sfida del Siena Art Institute, che nei prossimi mesi accoglierà nelle sue aule tante presenze illustri. Ospite di febbraio 2012 sarà Ellen Altfest, pittrice americana che approderà a Siena dopo la personale del prossimo autunno al White Cube di Londra; a marzo 2012 sarà la volta di Kia Corthron, scrittrice newyorkese di romanzi e opere teatrali dal forte impegno politico e sociale; protagonista di aprile 2012 sarà invece Rolando Castellón, artista scelto per rappresentare il Nicaragua alla Biennale di Venezia di quest’anno. A maggio il Siena Art Institute ospiterà Yvonne Jacquette, pittrice americana, vedova del fotografo e cineasta Rudy Burckhardt, i cui lavori fanno parte delle collezioni permanenti di alcuni dei più accreditati templi dell’arte nel mondo, come il Moma e lo Smithsonian American Art Museum di Washington. Ospite di giugno sarà invece la pittrice americana Laurie Fendrich, mentre, dopo la pausa estiva, ottobre 2012 metterà ancora in primo piano l’arte nelle sue interconnessioni con la società grazie alla presenza a Siena, per due mesi, di James Voorhies, critico, curatore d’arte e direttore del Bureau for Open Culture, un centro che reinterpreta la mostra d’arte come momento educativo e strumento per costruire relazioni tra gli individui.
Una vasta gamma di percorsi artistici e provenienze geografiche, quindi, legati da un unico filo rosso: l’arte come esperienza che crea relazioni, che si mette in ascolto e in comunicazione con la società. Soprattutto, l’arte come esperienza accessibile a tutti, comprese le minoranze, rappresentate al Siena Art Institute dalla comunità sorda e dall’impegno a rendere fruibile ai suoi membri tutte le iniziative della scuola attraverso servizi di interpretariato dall’italiano alla Lis (Lingua Italiana dei Segni) e dall’inglese all’Asl (American Sign Language). Anche gli eventi di “Drawn Together” saranno accessibili alla comunità sorda grazie alla presenza di interpreti di lingua dei segni.