SIENA. Un doppio appuntamento per la serata di sabato (8 novembre) alla Corte dei Miracoli. Ad aprire la musica punk/ rock della band aretina White Pagoda; formazione attiva da Febbraio 2007 con Gilles (batteria) Luca (chitarra e voce) Cristiano (chitarra e voce) e Tiziano (basso e cori).
Un background fatto di varie esperienze in territori musicali differenti (Indie Rock/Metal/Punk/Rnr/Dub), che si uniscono dando vita a una band che, in un anno, dà alla luce molte canzoni dal forte senso melodico ma dalla spiccata vena punk e r’n’r.
La seconda parte delle serata vedrà come protagonisti i Tunas.
La band si forma all’istituto d’arte di Bologna dall’incontro di Frabbo (voce e chitarra) e Davide (chitarra), con il nome di the Omens e suonano più o meno come il solco di un vinile di ‘Teenage Shutdown’: nessuna sfumatura, se non qualche testo in italiano e “i ragazzi dello shake” di Gianni Morandi in scaletta.
All’inizio del 2003 l’apparizione sul palco come gogo-girl-no-stop-dancing di Erica, è lo spartiacque della loro carriera: nascono i (the) Tunas.
Di lì a poco l’avvento di due nuovi membri, dietro i tamburi (Tony Tuna II) e sulle quattro corde (Lawrence Cleanhead), dà stabilità alla formazione e dilata le influenze: cominciano a girare dischi di hardcore e punk rock americano prima, di northern soul e black music poi. Il suono cambia e i concerti si moltiplicano in giro per l’Italia.
Entrano in studio nella primavera del 2005: due pezzi finiscono sul singolo “I want you (dead)” (Psych-Out, 2006), altri due su alcune raccolte del circuito garage nazionale. Il resto dà vita al debutto “the Tunas… au gogo” (Gravedigger’s, 2006), uno spaccato di rock’n’roll amfetaminico e squilibrato di chiaro stampo sixties, segnato da incursioni Stax e Motown, che si guadagna ottime recensioni sulla stampa specializzata e non. Nel maggio 2006 partono per un tour in Spagna di due settimane, insieme agli svedesi the Manikins – un’esperienza che, nel bene e nel male, li segna irreparabilmente.
Alla fine dell’estate Antonio è sostituito da un batterista dai capelli rossi che suona come un negro, Ginger. Inizia il nuovo corso. Un tour in Sardegna, diverse spalle importanti, una nuova scorpacciata di registrazioni sulle bobine dell’Outside Inside studio di Montebelluna, un contratto discografico per i nuovi lavori, un’agenzia di booking. Si fa sul serio, i Nostri (per ora) mettono da parte gli sberleffi al pubblico e consolidano il proprio sound.
Biglietti: 4 euro interi, 2 ridotti prima delle 22.30, gratis per i tesserati.