Dalle ore 15 alle ore 16, il teatro sarà aperto al pubblico, con la possibilità di assistere alle prove dello spettacolo in programma la sera stessa,alle ore 21.15, e di condividere la tensione e la magia che caratterizzano la preparazione da parte delle danzatrici e della coreografa. Durante le prove, la coreografa e direttrice artistica, Francesca Selva, insieme al responsabile dell’organizzazione, Marcello Valassina, saranno a disposizione per rispondere alle domande dei presenti.
Alle ore 21.15, poi, si terrà lo spettacolo preparato nel pomeriggio, con i due assoli per danzatrice “Oppio o Demetra” e “L’Attesa – secondo studio”, introdotti dalla coreografa Francesca Selva, che ne presenterà le caratteristiche e il messaggio celato nella musica e nei segreti delle tecniche di danza.
“Oppio o Demetra” è un assolo per danzatrice della durata di 25 minuti e si ispira al mito di Demetra, la dea dell’agricoltura e artefice del ciclo delle stagioni, che, per il dolore della perdita della figlia, fa scendere per la prima volta sulla terra l’inverno. Solo l’oppio o papavero, simbolo della divinità, può alleviare il suo dolore. Demetra è la danzatrice Francesca Porta che – accompagnata dalle musiche di Pergolesi e Vivaldi in un allestimento che evoca un quadro dalla luce quasi barocca – si spoglia della veste, ossia il fiore dell’oppio, unico placebo al suo dolore. Il secondo assolo, “L’Attesa – secondo studio”, è interpretato dalla stessa danzatrice ed è stato realizzato appositamente per il Teatro Comunale di Piancastagnaio. Lo spettacolo porta in scena una tragedia che precipita nella placida dimensione di una quotidianità fatta di piccole cose – gioie, dolori, attese e speranze – che vengono improvvisamente e inaspettatamente cancellate. Le musiche di Miles Davis e Bach, insieme alla splendida voce di Edith Piaf, fanno di questo spettacolo un cammeo che la Compagnia Francesca Selva vuole donare al pubblico pianese.
Francesca Selva e la sua Compagnia. Francesca Selva nasce a Roma nel 1960 e frequenta l'Accademia Nazionale di Danza e, poi, la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano. Nel 1977, alla ricerca delle sue radici italo-francesi, si trasferisce in Francia, dove si perfeziona con alcuni dei più grandi nomi della danza dell’epoca: Raymond Franchetti, Rudy Bryans, Rosella Hightower, e tanti altri. Nel 1978, a soli 18 anni è la finalista al Prix de Lausanne, il più prestigioso concorso per giovani danzatori, ma non può accedere al podio perché troppo giovane. Lavora con Roland Petit, direttore del Ballet de Marseille fino al 1984, quando entra nella compagnia "Opéra du Nord" di Lille e Boris Tonin Nikisch ne fa l’étoile. Per lei viene creato un balletto intitolato “Sinfonia fantastica”, su musiche di Berlioz. Per tutti gli anni Ottanta partecipa a numerose tournée in Europa, Stati Uniti e Messico, lavorando con personaggi del calibro di Sylvie Guillem e Rudolph Nureyev. All’inizio degli anni Novanta, torna in Italia e partecipa a numerosi spettacoli e a programmi televisivi, tra cui "Maratona d'estate" e "Domenica in". In veste di coreografa ha prodotto il video "Image Affective" – presentato in Maratona d'estate-RAI – nella scenografia naturale dell'Anfiteatro Romano di Roselle. Non ama molto parlare, Francesca Selva, e il suo linguaggio è la danza. E’ tuttavia un’insegnate appassionata, che ha condotto stage, workshop e masterclass a Roma, Milano, Firenze, Shanghai, Taipei, Nairobi, Tirana ,Tokyo e Kyoto.