POGGIBONSI. Un evento speciale ed uno spettacolo di una giovane compagnia italiana sono gli ingredienti della penultima serata con il Festival Internazionale delle Ombre di Staggia Senese.
Domani (18 giugno), il pubblico della Rocca di Staggia potrà vedere uno spettacolo unico come la riproposizione dopo trent'anni di “La Classe Morta” di Tadeusz Kantor e successivamente alla messa in scena di “(a+b)3” della Compagnia Muta Imago di Roma.
La serata quindi comincerà alle 21 con il video-evento “Tadeusz Kantor – La Classe Morta”, una proiezione che è anche una performance dal vivo basata sullo spettacolo dell'autore polacco. L'evento è a cura di Anna Halczack e Franco Laera con Giovanni Battista Storti. Lo spettacolo, con un biglietto di 7 euro, è consigliato ad un pubblico adulto.
Alle 22,30 invece sarà la volta di “(a+b)3” della giovane compagnia romana Muta Imago, una riflessione sulle possibilità infinite della scena, dei movimenti tra luci ed ombre.
La quattordicesima edizione del Festival Internazionale delle Ombre, dal titolo “L'ombra del vivere”, proseguirà fino a sabato 19 giugno ed è organizzato dal Comune di Poggibonsi in collaborazione con le associazioni Stacciaburatta e Amici di Staggia Senese, il patrocinio di Regione Toscana e Provincia di Siena e con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. L'obiettivo è quello di parlare del tema complesso della morte con i linguaggi del teatro, della poesia, delle immagini affidandosi alla parola di filosofi e letterati. Informazioni: <www.festivalombre.it
Gli spettacoli
La Classe Morta è ormai iscritta come un’opera fondamentale nella storia del teatro del XX secolo a livello mondiale. La prima rappresentazione di questa perfetta macchina teatrale della memoria ha avuto luogo a Cracovia il 15 novembre 1975, nella cantina di un palazzo cinquecentesco.
Il ricordo dell’infanzia, la memoria e l’onnipresente sentimento della morte sono la materia di questa “seduta drammatica” (come Kantor amava definire questo spettacolo), collocata in un “angolo” di uno spazio buio e indefinito, alla luce di una semplice lampadina, in cui non vi è uno sviluppo narrativo e i personaggi vi appaiono come in una struggente evocazione tra surreale comicità e straziante nichilismo.
(a+b)3 Una coppia d’amanti che si preparano per uscire: la loro danza si ferma di fronte ad uno specchio, che ne incide i nomi sulle ombre sottili. Poi arriva la guerra.
Un’elegia sulle laceranti dinamiche del distacco, con un’indagine delicatissima intorno alle liturgie dell’affetto e a quelle più dolorose di un’insostenibile assenza. Lo spettacolo si svela come una riflessione sulle infinite possibilità della scena, dove basta un movimento a creare suggestione. A patto di essere capaci di trasformare il vuoto del palcoscenico in un mondo poetico e narrativo.
La compagnia
MUTA IMAGO nasce a Roma nel 2004 dall’incontro tra Riccardo Fazi, drammaturgo, Claudia Sorace, regista, Massimo Troncanetti, scenografo. Dal 2006 collabora con l’attore Glen Blackhall. Alla ricerca di un linguaggio autonomo, visionario e inventivo, che senza perdere di rigore porta con sé una rara dote comunicativa. Nel 2009 la compagnia ha vinto il Premio Speciale Ubu, il Premio della critica da parte dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro e il premio DE.MO./Movin’UP.