Domenica 19 settembre arriva in Piazza Grande uno spettacolo di strada della Compagnia Popolare del Bruscello Poliziano, ispirato al bruscellino delle aie
MONTEPULCIANO. Domenica 19 settembre a Montepulciano torna il Bruscellino, uno spettacolo di strada realizzato dalla Compagnia Popolare del Bruscello che allieta visitatori e passanti in una versione più simile a quella della tradizione contadina, come si faceva nelle aie delle campagne. L’appuntamento con “Don Chisciotte” è per le ore 17:15 in Piazza Grande.
Il bruscellino itinerante richiama il periodo in cui il Bruscello veniva fatto nelle aie dei poderi della mezzadria, all’ombra di un arboscello o nei mercati paesani durante le sagre della civiltà contadina della Valdichiana. Un rimando diretto a quella tradizione da cui è nato il Bruscello come lo conosciamo oggi, una grande rappresentazione che nei giorni di Ferragosto viene messa in scena sul sagrato del Duomo di Montepulciano con centinaia di bruscellanti e l’accompagnamento dell’orchestra.
Nella giornata di domenica 19 settembre il bruscellino dedicato a “Don Chisciotte” con il coordinamento artistico di Franco Romani vedrà la compagnia formata da Roberto De Pascali, Alessandro Zazzaretta, Stefano Bernardini, Simone Tremiti, Stefano Banini, Elisabetta Canapini, Marco Giannotti, Andrea Paolessi, Michele Morgantini, Paolo Parissi, Sabrina Dottori ed Elena Cappelli cimentarsi in questo speciale spettacolo di strada, accompagnati dalla fisarmonica di Paolo Papalini.
La trama del bruscellino è ispirata al Don Chisciotte della Mancia di Cervantes, considerata una delle opere più importanti della letteratura mondiale. Un signore di campagna appartenente alla bassa nobiltà e residente nella povera regione della Mancia, decide, ispirato dalle avventure dei romanzi cavallereschi, di cui è instancabile lettore, di diventare cavaliere e partire in cerca di avventure. Assunto il nome di Don Chisciotte il cavaliere esce in sella al suo ronzino, battezzato Ronzinante, accompagnato da un contadino della zona nominato suo scudiero con il nome di Sancio Panza, con la moglie Pencia, il Maniscalco Lallo e da il via alle proprie imprese: gli esiti, però, si rilevano sin dal principio fallimentari
con i risultati appunto di essere malmenato in molte occasioni. Il cavaliere non si da per vinto. Don Chisciotte intraprende nuove avventure che puntualmente si trasformano in disfatte, tra cui la battaglia contro i mulini a vento è senza dubbio la più famosa.