di Giulia Tacchetti
SIENA. La bellezza non si racconta, si vive. Come descrivere la magia dei sensi incantati, le emozioni provocate dalle video proiezioni, che ripercorrono la storia di Siena dall’epoca etrusca a quella rinascimentale? La spettacolarità nasce dagli 800 mq. di proiezione frontale sul facciatone del Duomo nuovo, coinvolgendo quella che doveva essere la navata centrale della chiesa più grande del mondo, se non fosse intervenuta la peste nera a fermare un progetto così superbo. La spettacolarizzazione dell’arte può anche provocare nel pubblico l’idea di essere su un set cinematografico, quindi l’idea di vivere una finzione. Questo, però, non avviene durante l’ esperienza visiva che racconta le vicende di Siena, nell’arco di circa 30 minuti, in quanto è stata mantenuta la storicità della narrazione. Lo spettatore percepisce immediatamente che davanti ai suoi occhi si stanno dipanando gli eventi della città, i suoi luoghi, la sua gente attraverso le pitture più conosciute nella Storia dell’Arte, come la Madonna in trono di Duccio e gli affreschi del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti, ma anche attraverso il potente aiuto della virtualità tipica della grafica delle nuove tecnologie per ricostruire in 2 e 3D l’espansione urbanistica del ‘300 con la Piazza del Campo, cuore pulsante della città, l’edificazione del Duomo, le buche pontatiche, gli strumenti per sollevare il materiale da costruzione. Insomma la simulazione viene usata per raccontare una storia vera fatta di luoghi, di gente che ha ideato, lavorato, pregato, sofferto. Lo spettatore è in mezzo a queste proiezioni e luci in movimento, che lo avvolgono, lo trascinano lontano nel tempo, quando le strade, come la via Francigena, portavano da Roma alla Francia e all’Inghilterra, erano percorse dai mercanti carichi di merci e dai pellegrini provenienti da tutto il mondo allora conosciuto.
L’ideatore Alfredo Accatino, direttore creativo di Filmmaster Events, che ha firmato eventi internazionali come la cerimonia dei giochi olimpici di Torino 2006 e quella di apertura dell’Expo 2015, presenta questo progetto di History Telling , per la prima volta in Italia, come una tendenza a livello mondiale di far rivivere i monumenti, raccontandone la storia e l’identità. Una combinazione tra poesia visiva e racconto pensato per un pubblico italiano e straniero, con musiche originali che si alternano ad una voce narrante in Italiano ed in Inglese.
In occasione della prima dello spettacolo del 24 luglio, in rappresentanza dell’Accademia Chigiana si è esibito il duo di flauto e chitarra “DUO CORDAS ET BENTU” costituito da Francesca Appeddu e Maria Giovanna Luciani, attualmente allieve del corso di perfezionamento di chitarra tenuto da Oscar Ghiglia.
La manifestazione è in programma tutti i giorni della settimana fino al 30 settembre, con due proiezioni per sera, dopo il tramonto, con la speranza che anche tale iniziativa possa aumentare i tempi di permanenza dell’afflusso turistico nella città.