SIENA. i volumi della nuova collana "Gialli italiani irrisoltì" che Mursia manda in libreria in questi giorni trattano dei delitti irrisolti regione per regione. I primi due volumi sono dedicati alla Lombardia e alla Toscana. Gabriele Moroni, inviato speciale de Il Giorno, dice: "Esiste una sorta di geografia sociale del crimine. Il movente economico, la contesa per la ’robà, è una costante di molti gialli lombardi, mentre passione e mistero prevalgono nei delitti toscani, che nascondono spesso torbidi retroscena. Ci siamo occupati di delitti fuori dalla criminalità organizzata, casi giudiziari ancora aperti che dicono molto dei contesti sociali in cui sono stati generati". "Il il 35% dei de litti commessi in Italia rimane senza colpevole. È la percentuale più alta tra i grandi Paesi europei – spiega Moroni, citando il rapporto Eures 2007 – Nella classifica nazionale gli omicidi commessi tra parenti, amici e conoscenti (51,5%) superano quelli legati alla criminalità organizzata. I delitti volontari avvengono prevalentemente in ambito familiare (31,7%) e il primato degli omicidi commessi in famiglia spetta alla Lombardia (48,2% dei casi), dove il movente passionale passa in secondo piano rispetto a liti e dissapori. Seguono il Sud (31,8%) e il Centro (20%), in cui prevalgono gli omicidi entro le mura domestiche, ma sono in forte crescita quelli tra vicini (+150%).
Il volume che interessa la Toscana è quello di Mario Spezi: "Undici delitti in attesa di verità" e Siena vi appare con l’omicidio di Alessandra Vanni, giovane e bella tassista
strangolata a bordo del suo ’Siena 22’ dietro il cimitero di Castellina in una strana vicenda in cui il numero 2 ricorre come in una macabra cabala (1997.
Il volume che interessa la Toscana è quello di Mario Spezi: "Undici delitti in attesa di verità" e Siena vi appare con l’omicidio di Alessandra Vanni, giovane e bella tassista
strangolata a bordo del suo ’Siena 22’ dietro il cimitero di Castellina in una strana vicenda in cui il numero 2 ricorre come in una macabra cabala (1997.