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Buttarsi. In libreria dal 17 giugno 2010
“Voltai le spalle alla scena e accesi il computer, per ritrovare le mie storie. Sono Bruno Dante, pensai, scrittore di racconti, un tizio con un libro mai pubblicato, una Pontiac di dodici anni e nient’altro al mondo. Un aspirante di quarantadue anni, che nuota controcorrente. Che ricomincia daccapo per l’ennesima volta”.
Cinque anni di duro lavoro sulla pagina buttati al cesso. L’email è lì, ruvida e bruciante: l’editore ha deciso di sospendere la pubblicazione dell’ultimo libro di Bruno Dante. Per di più, Bruno è appena riemerso da uno dei suoi periodi a suon di droga di quart’ordine, sesso sordido e alcol. Ormai senza il becco di un quattrino, incoccia in David Koffman, suo ex capo di larghe vedute che gli offre una scialuppa di salvataggio. Lanciare in grande stile la Dav-Ko, società di noleggio limousine che scarrozza rockstar, attori e ricconi di Hollywood. Bruno sfodera grinta, mette in piedi e governa una squadra di ferro. Diventa confidente di una colta nonnina che lo avvicina a un produttore ben disposto e a una nipote strafiga. Eppure, al primo incaglio, l’anima nera di Bruno prende il largo, mettendo a rischio uno dei suoi rari periodi di grazia… in una Los Angeles che alterna inferni e paradisi, un romanzo di intensa, allarmante sincerità.
“I suoi romanzi sono ballate di amore e di morte, come lo erano quelli di Bukowski e come lo sono stati quelli di suo padre.”
Fernanda Pivano, Corriere della Sera
Dan Fante
E' figlio del più noto John Fante, vive a Santa Monica (California), dove scrive commedie teatrali e si dedica all'assistenza delle persone recluse. Avere un padre famoso come il suo può significare una vita comoda, ma per Dan le cose sono più complicate. John era uno dei più importanti scrittori americani, anche se riscoperto solo dopo la sua morte (nel 1983), ma fu anche un noto sceneggiatore per Hollywood. Così Dan, nonostante la ricchezza e le comodità nelle quali è cresciuto si è dedicato all'alcolismo, vizio tramandatogli dal padre, così come suo fratello Nick, morto di recente investito da un'auto mentre era ubriaco. Solo ora che le cose vanno meglio ha finalmente trovato la forza di raccontare sé stesso in "Angeli a pezzi", romanzo fortemente autobiografico nel quale racconta la discesa nell'alcolismo, il difficile rapporto con il padre scrittore, con sé stesso e con la sua città.